«il dubbio di un’operazione fatta per ripulire il mercato da un concorrente»
Riceviamo e pubblichiamo integralmente:
Nessuna sorpresa, di Colacem come acquirente della ex Cementir, parcheggiata da Italcementi in quel nulla chiamato Cementaly, gli operai di S. Angelo in Mercole parlavano già da diverso tempo. Cosa significhi per i lavoratori di Spoleto non è poi così difficile da scoprire, nel senso che l’analisi concreta della situazione e le vicende di un capitalismo che non trova ostacoli alle sue scellerate operazioni di mercato, non fanno pensare a nulla di buono. Facciamoci delle domande semplici. Che può significare l’acquisto di uno stabilimento come quello di S.Angelo, da parte del gruppo cementiero più potente dell’Umbria ( e non solo economicamente parlando, ma anche politicamente) quando lo stesso nello stabilimento principale di Gubbio utilizza per la metà la capacità dei suoi impianti.
Il sospetto che l’operazione possa essere quella di prendersi la fetta di mercato coperto dalla ex Cementir non può non venire. La liquidazione , in questi casi degli impianti acquistati per ripulire il mercato dai concorrenti poi si sa non è immediata (non è totalmente immediata) ma va ammortizzata perché facendo decantare lo smantellamento lentamente, si depotenzia la capacità di reazione e la botta viene fatta assorbire meglio. Quante ne abbiamo viste in passato qui a Spoleto di dinamiche simili, la Pozzi di Ursini e poi quella di Castiglioni, il Cotonificio di Cariboni. Perciò non rimane che creare tutti gli ostacoli possibili a questa ipotesi per nulla peregrina e questo come scriveva due giorni fa l’Unione Sindacale di Base, si fa unendo i lavoratori e tutta la città intorno a questa vertenza. Deve diventare un caso sociale, un problema di tutti. Rendere difficile a chiunque di attentare ai posti di lavoro degli operai di S.Angelo. Siamo realisti quindi non vogliamo perdere neanche un posto di lavoro. Noi ci stiamo a fare la battaglia dura che serve, occorrono azioni concrete non comunicati di propaganda politica e neanche compromessi al ribasso che preparano il successivo compromesso al ribasso che portano solo alla sconfitta finale e chi perde sono gli operai oggi Colacem di Spoleto.
Associazione culturale CASA ROSSA
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