L’Assessore Zengoni: “Esperienza straordinaria”
Le vecchie fonti di via delle Felici rinascono a nuova vita grazie ad un progetto che ha visto coinvolti i ragazzi e gli insegnanti del liceo scientifico “Alessandro Volta”, il Comune di Spoleto, la Valle Umbra Servizi, la S.I.C.A.F. e l’A.SE.
Il progetto PON FSE 2014-2020, finanziato dal MIUR, si chiama “Dai muri da ripulire ai muri da far fiorire” e si propone di applicare l’alternanza scuola-lavoro alla valorizzazione e al recupero del patrimonio della città, in questo caso la valorizzazione delle fonti di via delle Felici e la riapertura dei locali del laboratorio di Scienze della Terra, in largo Ermini. Gli interventi sono iniziati il 18 marzo scorso. In meno di 15 giorni i ragazzi, con l’aiuto dei tecnici dell’ASE e della SICAF, hanno ripulito da rifiuti, terriccio, vegetazione e dalle tegole del tetto collassato, una struttura mortificata da anni di incuria. Hanno inoltre rimosso muffe e sanato infiltrazioni d’acqua dai locali del laboratorio di Scienze della Terra; spazi da tempo preclusi, proprio per questi motivi, anche all’attività didattica. Il contributo degli studenti al progetto è ampio e non si limita soltanto all’attività pratica di recupero, visto il loro coinvolgimento diretto nell’elaborazione di una ricerca storica sulle fonti e nella progettazione e realizzazione di un orto verticale a controllo remoto. Queste attività saranno presentate e illustrate in occasione dell’evento di chiusura, previsto il prossimo 19 maggio.
“È la concretizzazione più eloquente del concetto di sostenibilità ambientale e una dimostrazione straordinaria – ha detto l’assessore Maria Rita Zengoni – di come le giovani generazioni siano una risorsa importantissima e ineludibile. La disponibilità e l’entusiasmo dimostrati nel corso di questo progetto rappresentano un esempio virtuoso, una lezione di sensibilità e di rispetto per l’ambiente che vale soprattutto nei confronti dei più grandi. In questi giorni i ragazzi hanno dato prova di amore per la città, il suo patrimonio, la sua identità, così legata all’acqua e al paesaggio naturale. Al contempo, con questa azione, hanno garantito a tutti, per il prossimo futuro, una qualità di vita migliore grazie al ripristino e al recupero di uno spazio pubblico abbandonato e dimenticato. Per tutto questo ringrazio tutti coloro – come ASE e SICAF – che hanno contribuito alla realizzazione di questa iniziativa. In particolare i ragazzi e gli insegnanti che ci hanno regalato questa splendida opportunità”.
“È stata un’esperienza emozionante, positiva – dicono i ragazzi – che ci ha coinvolto non solo dal punto di vista fisico, della stanchezza, del sudore ma che ci ha permesso anche di riportare alla luce quanto delle fonti è rimasto e di capire l’importanza delle azioni e delle opere di restauro. Un’esperienza che ci ha visto partecipare come cittadini di Spoleto e che ci ha permesso di riscoprire il patrimonio della nostra città”
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