DifendiAMO Spoleto fa il punto sulla situazione del San Matteo degli Infermi

  • Letto 1208
  • Il comunicato stampa 

    Riceviamo e pubblichiamo integralmente:

    La situazione dell’Ospedale di Spoleto rimane gravissima e su questo sollecitiamo l’intervento della Commissaria Tombesi e di tutte le parti istituzionali coinvolte affinché presto si torni alla completa normalità per garantire i necessari livelli di assistenza sanitaria che un bacino di 70.000 cittadini merita, soprattutto all’interno di una zona ad alto rischio sismico.
     
    La “riconsegna” dell’Ospedale non più Covid non è avvenuta “come era prima, se non meglio” come ci avevano promesso, ma ci è stato restituito un ospedale zoppicante che, rispetto alla situazione pre-Covid, registra un taglio medio del personale di circa il 40% su ogni reparto e un taglio delle sedute addirittura dell’80%.
    E tutto questo nonostante vi lavori il personale probabilmente più qualificato dell’Umbria, che ha gestito in maniera ineccepibile l’emergenza reggendo buona parte del peso dei ricoveri Covid regionale. Un personale che, invece di essere premiato e sostenuto con nuove risorse per la sua encomiabile prestazione professionale, è tuttora stressato da turni di lavoro non ancora tornati nella norma, costretto a coprire la mancanza di personale e che addirittura sembra si veda moltiplicare a dismisura il ricorso a note disciplinari in caso di lamentele. Questo è troppo.
     
    Per ricavare dei dati utili anche sui disagi causati da questo ritardo ingiustificato del ritorno alla normalità del nostro ospedale, ci sarebbe piaciuto far riferimento ai dati raccolti dal Comitato di Controllo dell’ospedale che fu istituto dal Comune per raccogliere le testimonianze e inviarle a chi di dovere. Purtroppo, fra le conseguenze del commissariamento, vi è stata la sospensione di questo soggetto che in realtà sarebbe risultato utilissimo.
     
     
    Per questi motivi nei giorni scorsi, come DifendiAmo Spoleto, abbiamo deciso di raccogliere le testimonianze che provano ancora una volta, casi alla mano, come la carenza di personale stia ancora causando tantissimi disagi ad una popolazione provata nella sua salute fisica che mentale in quanto messa alla prova dal terremoto prima e poi dall’emergenza Covid19. 
     
    Partiamo dai numeri che abbiamo raccolto sulla carenza di personale all’Ospedale San Matteo degli infermi di Spoleto, variazioni  registrate ad oggi rispetto alla situazione pre-covid.
     
    Così ci appare la situazione:
     
    Anestesia:
    • – 33% degli anestesisti
    • Prima del covid erano impegnati in 5 sedute operatorie al giorno, oggi la media è di 1 seduta al giorno, registriamo quindi un -80% di sedute operatorie;
     
    Cardiologia:
    • Chiusa
    • -60% dei cardiologi, ne servono almeno 6 per garantire la riapertura del reparto;
     
    Chirurgia:
    • – 40% dei chirurghi
     
    Chirurgia robotica:
    • Prima del Covid era garantita tutti i giorni dalle 8 alle 20, ora 2/3 volte a settimana e solo di mattina -60% operatività;
     
    Ginecologia:
    • -50% dei ginecologi;
     
    Medicina: 
    • -40% dei medici
    • il Pronto soccorso è costretto a coprire le notti di medicina a causa del calo del personale;
     
    Ortopedia:
    • -40% degli ortopedici
     
    Ostetricia e Punto Nascite:
    • Chiuso.
     
    Oculistica:
    • Forte riduzione sedute di oculistica;
     
    Pediatria:
    • Prima erano 3, ora in 2 ma stanno per andare via entrambi, l’operatività ideale in realtà ne vorrebbe 5, siamo comunque a un -33% rispetto a prima in attesa dell’arrivo di nuovi pediatri dal bando ASL;
     
    Pronto Soccorso:
    • Da maggio un infermiere in meno, era l’infermiere Covid che smistava i pazienti Covid, però il servizio è rimasto (perché giustamente ancora ci sono pazienti covid che arrivano), così un altro infermiere viene tolto dal suo servizio per sostituire questa figura 
    • Costretti a coprire le notti di Medicina
    • Il servizio ambulanze non è mai stato potenziato nonostante le promesse;
     
    Radioterapia:
    • Ad oggi risulta ferma da settimane;
     
    Specializzandi:
    • Non ci sono specializzandi in supporto al nostro ospedale;
     
    Ulteriori servizi:
    • Probabilmente siamo l’unico ospedale dell’Umbria che, ad oggi, non ha la Wi-Fi attiva sia per gli operatori interni che per gli utenti.
     
    Numeri impressionanti che necessitano di una chiara risposta da parte della Regione che aveva promesso altro. Su questi numeri ovviamente siamo pronti a confrontarci per eventuali smentite da parte della Direzione sanitaria, numeri alla mano.
     
     
    A questi numeri si aggiungono i numerosi disagi che ci hanno segnalato i cittadini: per una eco alla tiroide nessun servizio su Spoleto, costretti ad andare a Perugia. Lo stesso vale per le visite endocrinologiche dove ci dirottano direttamente a Foligno, nonostante sia presente a Spoleto il Dott. Lalli. Le visite pneumologiche dove prima si faceva affidamento al Dottor Merante, tuttora deviate da Spoleto e parliamo finora di semplici visite ambulatoriali e non di operazioni. Abbiamo registrato casi di anziani di 90 anni dirottati verso Amelia per semplici visite. Richieste con urgenza di ellettromiografia che neanche ti mettono in attesa nel nostro ospedale, si è costretti ad andare da privato. Idem per richieste di RMN urgenti del tratto encefalico. 
     
    Il mancato potenziamento delle ambulanze – che operano ancora in regime misto pazienti covid e non – sta registrando ancora gravi ritardi nel trasporto dei pazienti che chiamano il pronto soccorso e che ancora si devono sentire rispondere che le ambulanze su Spoleto sono occupate e che deve arrivare una ambulanza da fuori città, con ritardi che superano anche l’ora abbondante. Per non parlare infine di donne in gravidanza, anche a rischio, che da Spoleto e dalla Valnerina sono costrette, in caso di emergenza, ad andare direttamente a Foligno, perché a Spoleto manca ancora il reparto di ostetricia e ginecologia. E qui ci corre l’obbligo di ringraziare, a nome di tutte le donne, lo straordinario lavoro che sta facendo il Dottor Silvestri al Consultorio che almeno nei giorni di lunedì e martedì a Spoleto e negli altri giorni in Valnerina, offre il servizio di ginecologia e ostetricia alle donne di tutto il territorio. Infine, ciliegina sulla torta, fino ad un mese di attesa per il servizio analisi.
     
    Tutti questi casi ci sono stati segnalati, e sono stati resi in gran parte pubblici sui social dai diretti interessati, per cui in ogni momento chi di dovere può effettuare le dovute verifiche.
    Alla luce di tutto questo DifendiAMO Spoleto chiede l’immediata presa di posizione del Comune di Spoleto, nella persona della Commissaria Tombesi che è ad oggi responsabile della salute pubblica del territorio, per chiedere ad ASL e Regione l’assegnazione  immediata del personale medico-sanitario ante-covid e il rispristino reale di tutti i reparti ancora non rientrati.
     
    Associazione DifendiAmo Spoleto

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    Carlo Neri 2024-04-23 07:23:14
    Liberazione da cosa? da chi? dallo "straniero" per cui è stato combattuto il Risorgimento e la prima guerra mondiale? In.....
    Alex 2024-04-20 21:19:21
    Dovreste invece ringraziare chi nell'aministrazione comunale si è attivato per rendere concreto questo strumento di partecipazione del quale se n'è.....
    Aurelio Fabiani 2024-04-05 21:43:38
    Delle vostre sceneggiate non ce ne frega niente. Ce lo ridate l' ospedale o no!
    Aurelio Fabiani 2024-03-30 00:34:34
    I cerotti non nascondono le amputazioni, neanche i campagna elettorale. La città di Spoleto vuole il ripristino di tutti reparti.....
    Aurelio Fabiani 2024-03-19 21:39:22
    TESEI E IL GOVERNO REGIONALE DI LEGA, FORZA ITALIA, FRATELLI D'ITALIA STANNO PER CONCLUDERE L' OPERA DI CANCELLAZIONE DEL SAN.....