Claudio Lepore: “sono il nuovo anziano della famiglia spoletina che ha subito un lutto per covid”

  • Letto 2410
  • La lettera aperta del Direttore Generale del Teatro Lirico Sperimentale “A. Belli”, contagiato dal Coronavirus insieme a tutta la sua famiglia 

    Riceviamo e pubblichiamo integralmente la  lettera aperta del direttore generale del Teatro Lirico Sperimentale di Spoleto “A. Belli” inviata agli  organi di informazione, alla Presidente della Regione Umbria Dott.ssa Donatella Tesei e all’assessore alla Cultura e al Bilancio della Regione Umbria Dott.ssa Paola Agabiti: 

    Buongiorno,

    sono il nuovo “anziano” della famiglia spoletina che ha subito un lutto per covid, malattia che ci ha contaminato tutti quanti in case diverse della città. Sono soltanto uno dei parenti di altre 110mila persone che hanno perso la vita per il covid e avevo sollecitato la giornalista del Messaggero Ilaria Bosi a scrivere qualcosa un po’ di giorni fa sul problema dei vaccini alle badanti che assistono gli anziani. Ora desidero ringraziare pubblicamente la Presidente della Giunta regionale Dott.ssa Donatella Tesei e l’Assessore Dott.ssa Paola Agabiti alle quali mi sono rivolto scrivendo affinchè fosse esteso il vaccino anche a coloro che si prendono cura e ai famigliari conviventi delle persone estremamente fragili, tra cui gli anziani che hanno particolari patologia, ecc. Non ritengo che sia stato il solo a sollecitare questo provvedimento né tantomeno posso esercitare alcun tipo di leva per farlo, ma con le comunicazioni della Regione Umbria del 29 marzo ho letto che ora questo è possibile (perché sempre in inglese caregiver, come drive through e hub? Lo stesso Presidente Draghi ha trasformato leggendo in un discorso smartworking affermando il troppo uso di termini anglosassoni che non ci appartengono ma che invece appartengono, con tanto piacere nel dimostrare la propria conoscenza, a molti funzionari che invece magari dimostrano cattiva conoscenza della lingua italiana, come ho visto frequentando spesso atti e norme dagli stessi elaborate e spesso anche sbagliate o incomprensibili. Alla faccia della semplificazione…). Ritengo che il provvedimento per cui è stato reso accessibile dal 6 aprile il vaccino anche alle badanti regolarmente assunte per il supporto di persone fragili, anziane o in caso di strema disabilità, sia un atto di estrema civiltà.

     

     

    Speriamo che ci siano le munizioni e cioè le dosi di vaccini.

     

    In questa occasione volevo anche ringraziare chi della struttura sanitaria ha aiutato e accompagnato mia madre e ringraziare chi lo ha fatto professionalmente e nello spirito del mestiere che svolge. In particolare, anche se non ricordo i nomi, quei medici e infermieri della rsa ex chirurgia di Spoleto che le sono stati vicino. Ringrazio pubblicamente il giovane Dr. Edoardo Simonetti che ritengo, anche nella mia incompetenza, prestigioso per la sanità umbra; altrettanto i giovani medici in prima linea di medicina e pneumologia dell’Ospedale Silvestrini di Perugia i Dottori Bonifacio, Dragani, Natali, Marino e Martorelli con cui ho avuto rapporti. Mi dispiace non citare altri, ma ho parlato solo con questi. Ringrazio inoltre gli infermieri che non conosco di nome ma che hanno accompagnato con dignità al decesso per covid mia madre. Visto che sono malato ad oggi posso dare un giudizio positivo sui medici usca di Spoleto (di cui non conosco il significato dell’acronimo) che sono veri medici competenti e collaborativi in prima linea che vengono a casa e con cui si può parlare (sub iudice perché ancora stiamo male nella famiglia diffusa).

    Eccetto la Dr.ssa Antinarelli, molto empatica e collaborativa con l’utente, pessimi sono stati i rapporti con le strutture amministrative con cui ho avuto a che fare (sarà stato un caso) e qui non faccio nomi, perché né li ricordo né li voglio ricordare. Uno/una veramente squallido/a (forse sedere su una poltrona o una poltroncina d’ufficio comporta avere questo atteggiamento). Pessimo anche il comportamento degli operatori del 118 con cui mi sono combinato mentre professionali e accettabili quelli delle varie “stelle” e croce rossa. I primi proprio, mi dispiace dirlo, mi sono apparsi tali e quali a dei caricatori/scaricatori di carni, ma forse era lo stress… e non avevano nemmeno una coperta, ma solo un lenzuolino.                                                                                                 

     Rimango invece interdetto sulla figura dei medici di base che, almeno nel mio caso, si è limitato a telefonate insulse o a minacce perché stanco non rispondeva al telefono: sono vaccinati ma non vengono a casa, non si mettono le tute, non si bardano, non ti auscultano, lesinano i medicinali e poi sinceramente non credo facciano altro. Spero curino pazienti non covid almeno di persona. Nel mio caso, che poi si è concluso con una sostituzione, sono stato io a fare le condoglianze al medico di base per la scomparsa di una sua paziente e non il contrario quando avrebbe dovuto essere il medico ad avvertirmi dello stato e della situazione. Non ne capisco di sanità ma in questo a situazione mi sfuggono molti passaggi.

    Per concludere ringrazio che ci ha aiutato e ci sta aiutando, biasimo chi dietro una scrivania non sa dare risposte o le dà in maniera impertinente, ma forse è un gioco di ruoli che non ho compreso bene. Ringrazio per l’attenzione e porgo cordiali saluti. 

     

    Claudio Lepore 

     

    P.S. Un ringraziamento anche all’On. Walter Verini e alla Viceministro Marina Sereni che ho disturbato.

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