Da Di Cintio, Militoni, Ugolini, Polinori e Mancini stilettate all’opposizione : «il teatrino di ieri pomeriggio ha come vera motivazione la mancanza di alternative realmente praticabili»
Riceviamo e pubblichiamo integralmente:
Nella giornata di ieri è stato votato all’unanimità il primo bilancio della maggioranza di centrodestra a guida De Augustinis. Sicuramente è un bilancio sofferto, ma alla luce della mancanza di fondi riteniamo che sia il bilancio più equo dal quale partire per migliorarsi nei prossimi anni grazie allo sblocco dei fondi dell’avanzo di bilancio in ragione del fatto di essere città enormemente ferita dal sisma.
Riteniamo che tale bilancio meritasse un’adeguata discussione in consiglio comunale, un adeguato contraddittorio . Se è vero che poco meno della metà degli spoletini hanno votato per l’opposizione, è altresì vero che questa parte della popolazione meritava di vedere essere rappresentate le proprie istanze.
Ed invece si è pensato di utilizzare un presunto cavillo (approvazione del documento in data 1 aprile piuttosto che 31 marzo peraltro festivo), tutto da dimostrare, per abbondonare la sede della massima istituzione cittadina e non farci più ritorno. Se a stare a cuore è il bene della città questo cavillo poteva essere presentato nei giorni addietro e suggerire di anticipare la data della seduta.
Fermo restando che siamo convinti di avere seguito la legge e di non essere incorsi in nessun vizio di forma, riteniamo che quello sarebbe stato il comportamento degno di un opposizione costruttiva che alcuni consigli orsono, per voce di un consigliere in quota Pd richiamava alla necessità di conciliazione , di politica bipartisan, a tal punto di essersi stupito del fatto che il loro candidato per le elezioni provinciali , non fosse stato votato dai consiglieri in quota maggioranza.
Vorremmo poi infine ricordare il significato dell’abbandono della sede dell’istituzione . Tale gesto discende dall’antica tradizione romana secondo la quale in momenti acuti del contrasto tra patrizi e plebei, questi ultimi si ritiravano sull’Aventino. E piu recentemente per una triste e tragica vicenda della storia italiana, l’assassinio di Giacomo Matteotti. ll 26 giugno 1924 i parlamentari dell’opposizione si riunirono nella sala della Lupa di Montecitorio, oggi nota anche come sala dell’Aventino, decidendo comunemente di abbandonare i lavori parlamentari finché il governo non avesse chiarito la propria posizione a proposito della scomparsa di Giacomo Matteotti.
Entrambi questi casi non sono chiaramente minimamente paragonabili al paventato cavillo dell’opposizione che si è comodamente ritirata in un bar di Piazza del Mercato.
Per concludere a noi viene in mente che il teatrino di ieri pomeriggio riconosca come vera motivazione la mancanza di alternative realmente praticabili, il non poter votare il bilancio , ma allo stesso tempo non trovare altre soluzioni percorribili.
I capigruppo di maggioranza
Antonio Di Cintio
David Militoni
Filippo Ugolini
Stefano Polinori
Mario Mancini
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