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  • La passione di una giovane Dottoressa nel tradurre in soluzioni concrete i risultati della ricerca scientifica per salvare vite umane

    di Alessio Cao 

    (DMN) – Torna Spoletini all’estero, la rubrica di Due Mondi News dedicata ai nostri concittadini che lavorano, studiano e vivono oltre i confini nazionali. Vi raccontiamo le loro storie, i loro percorsi professionali e le curiosità dei luoghi in cui si trovano, riportandoli vicini, almeno con il pensiero, alla loro città natale, Spoleto.

    Vi presentiamo oggi la Dottoressa Tiziana Di Martino, medico e ricercatore, Chief Medical Officer, responsabile della strategia clinica presso Q-linea, azienda svedese con sede ad Uppsala.

    Buongiorno Dottoressa, la ritroviamo molto lontana dalla sua Spoleto, ad Uppsala in Svezia. Di cosa si occupa attualmente?
    Buongiorno a lei e ai lettori della sua rubrica. Attualmente lavoro come Chief Medical Officer presso un’azienda svedese che produce strumenti diagnostici. In questo ruolo sono responsabile della strategia clinica globale dell’azienda che si declina su varie direttrici tra cui studi clinici, relazioni con istituzioni e società scientifiche, attività di supporto alle Vendite e al team Ricerca & Sviluppo.

    Complimenti, un incarico prestigioso! Facciamo un salto nel passato e ripercorriamo insieme la sua carriera dalle origini universitarie. Dove si è laureata? Sappiamo che ha frequentato la London Business School conseguendo l’MBA. Come è stata questa esperienza?
    Mi sono laureata e specializzata con lode all’ Università Cattolica del Sacro Cuore a Roma, ma ho completato la mia formazione nel Regno Unito dove ho conseguito un Master in Tossicologia presso l’Università di Surrey ed un MBA presso la London Business School. L’ MBA ha rappresentato un’ esperienza che mia ha arricchito molto sia dal punto di vista personale che professionale, aprendo tanto i miei orizzonti mentali e culturali quanto le porte ad una carriera internazionale.

    Al termine degli studi ha lavorato prima come medico poi come ricercatrice spostandosi infine nel ramo commerciale della medicina. Quali sono gli aspetti più stimolanti delle diverse professionalità e cosa l’ha spinta verso il commerciale?
    La mia esperienza di medico si è articolata in tre percorsi professionali diversi ma complementari. Il ruolo clinico è stata una missione, la ricerca una sfida ed il ramo commerciale la mia passione. Ciò che mi ha condotta al settore commerciale è stata proprio la passione nel tradurre in soluzioni concrete i risultati della ricerca scientifica per salvare vite umane.

    Lei è la canddata ideale per la nostra rubrica avendo viaggiato molto per lavoro. Sappiamo che è stata in Spagna, in Inghilterra, in Svezia e in Germania. Quale di queste nazioni l’ ha colpita maggiormente? Dove si è trovata meglio dal punto di vista dell’integrazione?
    È vero, ho viaggiato e continuo a viaggiare in tutto il mondo ed ho vissuto nei paesi europei che ha citato. Il paese nel quale è stato più facile integrarmi è la Spagna, perchè la cultura è molto simile a quella italiana. Il paese che mi ha colpita di più per le profonde differenze con la nostra cultura è indubbiamente la Svezia. Tuttavia, superate le difficoltà iniziali, sono riuscita ad integrarmi anche lì.

    I paesi nordici sono oggi spesso indicati come sinonimo di progresso tecnologico stile di vita sano ed elevato. Come si trova in Svezia? Ci racconta qualche particolarità di Uppsala?
    Uppsala è una cittadina molto “green” e tecnologica allo stesso tempo. La prima cosa che colpisce quando vi si arriva è il gran numero di biciclette che sfrecciano da ogni direzione. Ad Uppsala si trovano una prestigiosa università, la più antica della Scandinavia, nonchè una maestosa cattedrale gotica e la casa di Linneo, il famoso medico e naturalista che introdusse la nomenclatura binomiale basata su genere e specie. Pur apprezzando molto la tranquillità di Uppsala, è difficile sopportarne gli inverni lunghi, bui e gelidi. E devo dire che, ahimè, anche la maggiorparte delle persone del luogo non si distinguono per il calore umano. Tuttavia adoro la mia professione e l’azienda per la quale lavoro. Ciò mi dà la carica per vivere bene anche in Svezia.

    Una vita in giro per l’Europa, le manca qualcosa di Spoleto? Tornerebbe mai a vivere in Italia?
    Spoleto per me è sinonimo di casa, quindi ritorno molto volentieri ogni volta che posso. In Italia vi sono le mie radici e checchè che se ne dica, nonostante i suoi problemi, per me l’ Italia resta il paese più bello del mondo dove spero di ritornare a vivere presto.

    Saluti la sua città e i nostri lettori descrivendo Spoleto con pregio ed un difetto.
    Cara Spoleto, non vedo l’ora di rivederti a luglio! Cari Spoletini, mando a tutti voi un abbraccio. Ricordiamoci sempre di essere grati e orgogliosi di vivere in questo gioiello che però ogni tanto andrebbe “rispolverato” per brillare nel panorama internazionale.

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    Commentiultimi pubblicati

    Carlo Alberto Bussoni 2024-07-23 16:38:22
    Sottoscrivo in pieno (e chi non lo farebbe?). E a proposito di "bitume mal posato, con possibilità di cadute per.....
    Carlo neri 2024-07-06 09:48:20
    La trave nel....l'occhio altrui è sempre una pagliuzza.
    Aurelio Fabiani 2024-07-04 18:04:00
    Chiunque incontri la Tesei e non rivendichi la riapertura immediata di tutti i reparti del San Matteo chiusi nel 2020,.....
    Carlo neri 2024-06-30 17:36:48
    Bocci senza lo sponsor Comune di Spoleto/PD farebbe la fame.
    Carlo Neri 2024-04-23 07:23:14
    Liberazione da cosa? da chi? dallo "straniero" per cui è stato combattuto il Risorgimento e la prima guerra mondiale? In.....