Spoleto nel cuore e l’Africa nel sangue
(DMN) – Siamo giunti al quarto appuntamento, della nuova serie, con la rubrica spoletini all’estero, che oggi ci porterà molto lontano dalla nostra amata città, niente di meno che in Africa, in Ghana da Giuseppe Pasqualini, geometra di cantiere che espleta qui il suo lavoro.
Ciao Giuseppe, raccontaci la tua storia. Come sei arrivato da Spoleto in Ghana? Dove ti trovi di preciso e di cosa ti stai occupando?
Ciao Alessio e un saluto a tutti. Sono arrivato in Ghana circa 3 anni fa, grazie ad un amico di mio fratello il quale stava cercando un geometra di cantiere per seguire dei lavori in ambito governativo. Premetto che i miei genitori, prima che io e i miei fratelli nascessimo, lavoravano in Africa e all’ età di 9 anni io e la mia famiglia abbiamo seguito mio padre in Nigeria per quasi 5 anni.
Si può dire che l’ Africa c’è l’ho nel sangue. Attualmente con l’impresa con cui lavoro ci stiamo occupando della costruzione di un impianto per la lavorazione del gas commissionato dall’ENI.
L’Africa è sicuramente un continente molto vasto con usi e costumi completamente diversi dai nostri, come ti trovi? com’è stata l’accoglienza e che opinione hanno i ghanesi di noi italiani?
Il posto o villaggio in cui mi trovo attualmente si chiama Sanzule a pochi chilometri dal confine con la Costa d’Avorio.
Questa zona è considerata una delle zone più piovose dell’Africa, ricche di fauna e foreste tropicali. Come in tutti i paesi c’è sempre da stare attenti, in questa zona è sconsigliato addentrarsi nella foresta se non sei accompagnato da gente del posto, anche se io sono un po’ curioso.
L’accoglienza per l’uomo bianco, come ci chiamano qui, è positiva. Ci vedono come persone da rispettare, ma allo stesso momento sono sempre pronti a chiedere soldi. La vita per loro è alla giornata, la pesca e la raccolta delle noci di cocco sono le attività primarie in questa zona, vivono di musica locale, ghanese e nigeriana, con qualche eccezione inglese, mentre il calcio europeo è molto seguito.
Cosa ti manca dell’Italia? Il tuo futuro professionale lo vedi proiettato verso un rientro a casa o una permanenza in Africa?
Dell’Italia mi manca soprattutto mia figlia Martina, triste e doloroso il distacco ogni volta che riparto, anche se ha quasi 18 anni rimane la mia piccola. Rientrare in Italia al momento non l’ho preso in considerazione, anche perché non mi sembra che ci sia un gran che con questa crisi economica che è stata la causa della mia partenza per l’Africa.
Il tempo e la salute decideranno, vedremo.
Abbiamo visto, rubando qualche informazione dal tuo profilo Facebook, che ti sei impegnato con una ragazza locale, raccontaci qualcosa del vostro incontro e qualche gossip sulla tua vita privata.
La ragazza del posto con cui mi sono legato sentimentale si chiama Millicent (Milly)! Ci siamo conosciuti circa 2 anni e mezzo fa, lavora in ospedale come infermiera.
Ragazza molto allegra, sempre con il sorriso, mi ha aiutato a passare il primo periodo non proprio positivo di distacco dalla vita quotidiana in Italia.
Attualmente lavora a circa 800 chilometri di distanza, ma quando è possibile ci si incontra. Sono riuscito a farle visitare un po’ della nostra amata Italia e soprattutto la nostra cucina spoletina.
Cosa altro dire, manca la presenza costante di mia figlia, anche se riesco a vederla ogni giorno tramite i canali network, ma il contatto fisico, un bacio, una carezza fanno sempre piacere.
Saluta Spoleto come vuoi, con un pensiero, un aggettivo, un ricordo.
Saluto tutti i lettori, un saluto a te Alessio e a Fabio, agli amici del bar commercio, e ai pochi rimasti in contatto. Un abbraccio alla mia piccola e a Lillo.
Spoleto rimane e rimarrà la mia casa, un giorno tornerò e magari non da solo.
Ciao a tutti.
Alessio Cao – Due Mondi News
Cuginotto,,sei solamente da ammirare per questa lontananza costretta dalla vita. Un abbraccio