Cretoni, Dotrarelli, Grifoni, Imbriani e Profili commentano l’ultimo Consiglio Comunale
Riceviamo e pubblichiamo integralmente:
Nell’ultimo Consiglio Comunale ci è stato chiesto di approvare i nuovi principi e i criteri che saranno poi utilizzati dalla Giunta per predisporre il nuovo regolamento per l’ordinamento degli uffici e dei servizi. Non una delibera di ordinaria amministrazione, ma un provvedimento che andrà ad incidere significativamente sulla gestione della cosa pubblica.
Sia però in tale sede, che nella apposita Commissione, al di là di una mera lettura ed una strenua difesa dei suddetti principi, nonostante lo avessimo chiesto a gran voce, nessuno della maggioranza ci ha fornito delucidazioni esaustive sulla futura forma organizzativa che si intende dare alla struttura comunale.
Il presidente della Commissione ha solo letto il deliberato; il Vice Sindaco ci ha ribadito che la definizione organizzativa verrà definita successivamente e concertata con tutto il personale; il Sindaco e l’Assessore Renzi ci hanno informato che tutta l’organizzazione da piramidale, passerà a una struttura a matrice o orizzontale.
Con questi esigui elementi, come si può pretendere di ottenere il nostro tacito consenso?
Non vogliamo criticare a priori i principi, perché è naturale che siano basati sulla efficacia ed efficienza, sulla responsabilità, l’autonomia e la collaborazione fra uffici.
Ci chiediamo: era necessario modificare e stravolgere tutto, quando bastava modificare solo il ROUS (Regolamento sull’Ordinamento degli Uffici e dei Servizi), oltretutto possibile farlo senza aspettare l’approvazione in Consiglio dei criteri generali?
Perché la maggioranza ha preferito partire invece da questi ultimi?
E come può esigere o auspicare il consenso delle forze di minoranza, senza che le stesse siano state messe a conoscenza della nuova formula organizzativa che si vuol adottare?
La struttura organizzativa comunale, come è logico che sia, segue il sistema piramidale, perché fortemente funzionale, semplice da monitorare.
Passare ad un sistema a matrice, porta ad unire la struttura funzionale con quella divisionale. Intreccerà cioè autorità, competenze e responsabilità, sia in senso verticale, in base appunto alle funzioni, sia in senso orizzontale, in base alle divisioni. Un simile cambiamento organizzativo, già nelle aziende private risulterebbe traumatico, perché andrebbe a creare comunque inevitabili conflitti di responsabilità e insicurezza nelle operation, visto che rallenterebbe i processi decisionali, perché non più in capo ad un responsabile, ma frutto di riunioni tra vari responsabili. Figuriamoci in una struttura pubblica!!
E ci chiediamo ancora: in un momento come questo, dove l’efficienza deve convivere con la ristrettezza dei tempi, non sarebbe stato più opportuno puntare semplicemente ad una maggiore collaborazione intrafunzionale fra gli uffici esistenti?
Magari attraverso i famosi uffici di piano, che posso svolgere una seria e completa funzione di coordinamento in un organizzazione già rodata?
Avremmo certamente suggerito questo ed altro, offrendo il nostro contributo fattivo di idee, se ci avessero a priori coinvolti e non solo informati. Continuiamo a ripetere che non stiamo elemosinando un coinvolgimento tout court da parte della maggioranza, ma non possiamo più accettare che si sbandieri ai sette venti il principio della concertazione, quando la stessa è solo apparente. La maggioranza ha i numeri per decidere: li utilizzi, come sta facendo, senza però ipocrisie e menzogne.
Quello che vorremmo far capire è che si continua a chiamare concertazione, quella che è solo informazione.
Come nel caso specifico, per il quale ci si chiede di approvare dei principi, delle idee, delle linee di mandato, senza dettagliarci i propositi e i progetti che ne seguiranno e che, magari, solo le forze di maggioranza ne sono a conoscenza. Non vogliamo essere complici di questo modo di agire. Ecco perché non abbiamo votato l’atto in parola e siamo usciti dall’aula consiliare.
Alessandro Cretoni
Alessandra Dottarelli
Sergio Grifoni
Paolo Imbriani
Gianmarco Profili
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