Nota stampa di Spoleto Popolare e Alleanza Civica
Riceviamo e pubblichiamo integralmente:
Non sottovalutiamo un’occasione di sviluppo di un prodotto di grande qualità!
Domenica scorsa siamo andati a curiosare al De Gusto (trebbiano e food festival) siamo rimasti stupiti da quanti spoletini ci fossero nonostante la contemporanea corsa dei Vaporetti. Tante persone, non solo spoletini, molti esperti e appassionati che rimangono sempre più impressionati dalle capacità espressive di un vitigno, uno dei pochi italiani se non l’unico che porta il nome della città di cui è originario: il trebbiano spoletino! Forse la piacevole manifestazione di Degusto (calorosamente accolta nella vicina Trevi) non l’avremo più a Spoleto per qualche anno, e questa è una sconfitta per tutti. Ora non ci importa fare polemica sullo spostamento della manifestazione, ci importa ringraziare De Gusto perché incentrando in maniera specifica l’evento sull’esaltazione di un vino autoctono dell’Umbria (l’unico insieme a grechetto e sagrantino) sta facendo un grande servizio alla notorietà di questo che è il più tipico dei prodotti spoletini.
Il Comune di Spoleto purtroppo ha addirittura rinunciato ai fondi del Gal per la creazione di una Strada del Trebbiano Spoletino, ritendendolo non d’interesse pubblico! A detta dei produttori il primo vino che finisce nelle cantine è proprio il trebbiano spoletino e non vogliamo che la città perda l’occasione di fregiarsi della titolarità di un prodotto che rischia di esplodere dal punto di vista enologico forse in maniera più eclatante dello stesso Sagrantino di Montefalco. Non significa ergere campanili contro le altre città ma fare squadra insieme per proteggere e implementare la Doc Spoleto. Grazie al nome della nostra città che è davvero un “Salotto delle Eccellenze” potremo dare forza e notorietà ad un grande vino con l’auspicio che giovani produttori inizino nuove attività nella nostre campagne sempre più abbandonate. Quale futuro immaginiamo per Spoleto se non un turismo culturale ed eno-gastronomico, una agricoltura di alta qualità, insomma quella che molti chiamano un’economia della bellezza e della sostenibilità!? Ora Trevi, così come Castel Ritaldi, Campello, e Montefalco sono borghi bellissimi della valle spoletana, ma noi vorremmo che sia Spoleto la capofila di un importante movimento del vino che ha le carte in regola per livello agricolo commerciale e enoturistico. Siamo ancora in tempo!
Spoleto Popolare
Alleanza Civica
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