Il testo completo
Riceviamo e pubblichiamo integralmente:
Era fine agosto 2021, all’esordio della campagna elettorale presentavamo una serie di idee e progetti per riqualificare l’area del Chico Mendes. In quel periodo nessuno parlava dell’area, se non in termini generici. Oggi, dopo oltre 7 mesi nulla è cambiato, con la differenza che ora abbiamo un’amministrazione eletta e soprattutto stanno arrivando i famigerati fondi del PNRR.
Per questo abbiamo presentato due atti:
- Un’interpellanza, insieme ai consiglieri di Alleanza Civica e Fd’I, per chiedere al sindaco e alla giunta se e come intendono riqualificare l’area, con quali fondi (in particolar modo non abbiamo capito se è stato coinvolto in qualche modo il demanio e a che titolo?), secondo quali linee programmatiche e con quali obiettivi.
- Una mozione in cui ribadiamo che uno stadio di calcio degno di questo nome, con una nuova tribuna coperta (in luogo di quella attuale pericolante), con impianti e illuminazione proporzionati, spogliatoi e attrezzature nuove, accessi correttamente dimensionati, necessita di uno spazio adeguato che, a nostro parere, non è compatibile con il delicato contesto del centro storio di Spoleto, del Teatro Romano, dei giardini dell’Ippocastano e del parco Chico Mendes. Per questo impegniamo il sindaco e la giunta a riconvertire l’attuale Stadio per altre funzioni sportive diverse dal calcio e ad individuare una localizzazione più consona per un nuovo stadio.
Il 22 aprile scadono i termini per presentare i progetti relativi a sport e inclusione sociale relativi all’investimento 3.1 della Missione 5, Componente 2 del PNRR, che prevedono finanziamenti per la realizzazione di nuovi impianti o la rigenerazione di impianti esistenti che siano di interesse delle Federazioni Sportive. A tal proposito ci chiediamo anche quali interlocuzioni abbia avuto l’amministrazione con le varie Federazioni sportive visto che, come specificato all’art. 4 comma 4 dell’Avviso relativo al Cluster 3, ogni Federazione può manifestare il proprio interesse nei confronti di un unico intervento a livello nazionale.
Non ci stancheremo mai di ripetere quello che diciamo da agosto: non mancano i soldi, mancano le idee e, su questo punto in particolare, manca la visione. Non solo, ogni slancio progettuale risulterebbe vano se non suffragato da uno studio dei documenti, dei bandi, dal tentativo di mettere in piedi un sistema di rete con possibili partner. Per fare questo occorre che a guidare i processi sia una squadra espressione delle esigenze della città: sperare nelle capacità demiurgiche dell’uomo solo al comando crediamo non porti lontano alla lunga.
Spoleto 2030

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