Una parte degli antichi tunnel, scavati nella roccia, che probabilmente collegavano la Rocca di Spoleto con il centro della città – foto
di Alessio Cao
(DMN) – Spoleto cela ancora molti misteri nel suo sottosuolo. Strade ed opere murarie di epoca romana e medievale riaffiorano dai meandri della storia ad ogni passo nel centro storico. I segreti sotterranei non sono però solo quelli legati alla stratigrafia delle costruzioni, comuni in molte città e dovuti al frequente utilizzo delle preesistenze come fondamenta dei nuovi edifici, qui possiamo trovare anche tunnel scavati nella roccia viva con funzioni ben diverse. I signori, nel costruire castelli e rocche con funzione difensiva, erano soliti progettare dei passeggi sotterranei segreti con duplice funzione: garantire una via di fuga sicura in caso di attacchi e una possibilità di approvvigionamento di provviste e beni di prima necessità in caso di assedi prolungati, che avrebbero tagliato le normali vie di comunicazione.
Questo è probabilmente avvenuto anche per la Rocca di Spoleto, la fortezza posta sulla cima del colle Sant’Elia, baluardo difensivo della città e della Chiesa, costruita tra il 1363 e il 1367 dal cardinale Albornoz.
Le leggende circa l’esistenza di questi passaggi perduti, che avrebbero permesso il collegamento con l’interno della città, si tramandano di bocca in bocca in una tradizione orale ancora diffusa tra i cittadini.
Noi di Umbria dimenticata abbiamo avuto modo di esplorare alcuni tunnel, probabilmente adibiti a queste funzioni, grazie al supporto e alla preziosa guida di Roberto Diotallevi, proprietario attuale della dimora storica ed hotel di Palazzo Dragoni.
Questo palazzo nobiliare, costruito circa nel 1500 in sostituzione di fabbricati più antichi dell’anno 1000, era di proprietà della famiglia Dragoni, emersa al vertice della città di Spoleto grazie ai proventi dell’agricoltura e dei pubblici uffici. Al piano inferiore del maestoso palazzo si possono chiaramente vedere i resti della base di un’antica torre medievale, realizzata in parte sulle rimanenze della cinta muraria romana. Sempre su questo livello si può ancora ammirare l’antico vicolo della stessa epoca su cui si affacciavano le vecchie costruzioni, che conserva intatto il fascino dei secoli passati.
Andando ancora più a fondo nei sotterranei della dimora, troviamo invece questi fantastici tunnel, scavati a mano nella roccia, che passano al di sotto dell’antico livello cittadino romano e medievale. I passaggi sono stati chiusi in passato con opere murarie su ambedue le biforcazioni che conducevano probabilmente, una verso la Rocca e una verso l’esterno. Su uno dei due muri di blocco si vede perfettamente la data di realizzazione, 1897. Utilizzati anche nei secoli scorsi come magazzini e “frigoriferi” per la conservazione dei cibi, in passato racchiudevano ben altri misteri. Non è stato possibile proseguire oltre, i muretti costruiti bloccano l’accesso che oggi sarebbe in altre proprietà private se non probabilmente ostruito. Il mistero e la fantasia non impediscono però al visitatore di immaginare i movimenti e il via via di uomini e merci nascosti da occhi indiscreti, verso la Rocca che domina silenziosa la città.
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