Ex Cementir, Fratelli d’Italia: «ognuno per la propria parte metta in campo gli sforzi necessari per scongiurare quello che per Spoleto, sarebbe qualcosa di simile ad una sciagura in termini economici e sociali»

  • Letto 819
  • «un territorio che assomiglia sempre più al più classico dei Cimitero Industriali»

    Riceviamo e pubblichiamo integralmente:

    La chiusura dello Stabilimento Ex Cementir è la chiara dimostrazione , che Spoleto è terra di ‘Conquiste’ da parte pseudo- imprenditori, i quali non hanno mai fatto il bene della Città.

    Fratelli d’Italia ritiene inaccettabile la decisione che porta alla chiusura dello storico stabilimento e di mandare a casa i lavoratori della Cava .

    In questa lunga e difficile fase economica, la Città ha dovuto subire grandi umiliazioni negli ambiti lavorativi e occupazione , senza dimenticare le difficoltà negli settori Commercio e Artigianato.

    Dopo , la Ex Pozzi , e la Novelli ,oggi tocca alla Ex Cementir. La Cemitaly (gruppo Italcementi) ha infatti rescisso il contratto con la società siciliana Team Network affidataria della cava in concessione comunale.

    Come le più classiche scatole cinesi , nasce la Spoleto Cementi , minimo il Capitale versato ed ecco che la Ex Cementir si allinea ad altri siti industriali indossando le vesti di una nuova Cattedrale nel Deserto all’interno di un territorio che assomiglia sempre più al più classico dei Cimitero Industriali.

    La voce dei lavoratori non è stata mai raccolta , nel caso della Ex Cementir , mai è stata avviata una procedura di ristrutturazione interna dello stabilimento spoletino , un campanello d’allarme sottovalutato che ha viaggiato di pari passo con il costante calo e la diminuzione dei volumi produttivi e di conseguenza un netto calo nel trasporto.

    La decisione di chiudere il sito molto dolorosa per i lavoratori che tuttavia, avevano dimostrato grande senso di responsabilità a fronte dell’impegno dell’azienda di restare stabilmente a produrre lì, anche in vista di ricostruzione post-sisma.

    Non ci sono state nemmeno le condizioni relazionali viste le modalità sbagliate con cui si è comunicata la decisione della chiusura, ma soprattutto , riteniamo che non ci sono le condizioni per la chiusura , prima si dovevano verificare altre strade e soluzioni alternative.

    In questa lunga e difficile fase economica, Spoleto ha sempre ingoiato umiliazioni.

    Di fronte a questo apocalittico scenario, a tre anni dal Sisma in una fase di ricostruzione , latente , Fratelli d’Italia Spoleto non può rimanere indifferente e fa quindi appello a tutti gli ‘attori’ – Mise (Ministero Sviluppo Economico), Regione , rappresentanze Sindacali e Comune di Spoleto affinché ognuno per la propria parte metta in campo gli sforzi necessari per scongiurare quello che per Spoleto, sarebbe qualcosa di simile ad una sciagura in termini economici e sociali.

    Share

    Related Post

    Related Blogpost

    Lascia un commento

    Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

    Commentiultimi pubblicati

    Carlo Alberto Bussoni 2024-07-23 16:38:22
    Sottoscrivo in pieno (e chi non lo farebbe?). E a proposito di "bitume mal posato, con possibilità di cadute per.....
    Carlo neri 2024-07-06 09:48:20
    La trave nel....l'occhio altrui è sempre una pagliuzza.
    Aurelio Fabiani 2024-07-04 18:04:00
    Chiunque incontri la Tesei e non rivendichi la riapertura immediata di tutti i reparti del San Matteo chiusi nel 2020,.....
    Carlo neri 2024-06-30 17:36:48
    Bocci senza lo sponsor Comune di Spoleto/PD farebbe la fame.
    Carlo Neri 2024-04-23 07:23:14
    Liberazione da cosa? da chi? dallo "straniero" per cui è stato combattuto il Risorgimento e la prima guerra mondiale? In.....