Corteo per l’ospedale, Sergio Grifoni spiega le sue motivazioni

  • Letto 432
  • La nota del consigliere di Obiettivo Comune 

    Riceviamo e pubblichiamo integralmente:

    Non ho partecipato al corteo per l’ospedale perché ero fuori Regione per lavoro ma, anche se presente, avrei avuto molte resistenze a farlo. Non perché mi sono silenziato o appiattito ai voleri regionali, come qualcuno che mi “ama” continua a ripetere in lungo e largo, ma solo perché c’è chi, prima, durante e dopo, sull’evento c’ha tirato il cappello politico per interessi prettamente elettoralistici, facendo passare per semplice partecipazione ciò che aveva contribuito ad organizzare. A parte questa doverosa premessa, ho constatato che molti cittadini comuni hanno preso parte all’intera sfilata senza secondi fini, se non quello di tutelare il San Matteo. Sono questi ultimi, a prescindere dai numeri che si sparano, che devono far riflettere tutti, nessuno escluso, sia chi decide, sia chi giudica. Loro, più di altri, meritano il massimo rispetto e la massima considerazione. E proprio per questo rispetto esprimo la mia opinione, forte anche dell’esperienza in merito acquisita nel tempo.

    Senza un progetto di integrazione con Foligno e la Valnerina, il nostro ospedale, prima o poi, è destinato a chiudere. Chi chiede di farlo ritornare com’era prima del Covid, deve sapere che significherebbe comunque portarlo a fine certa. Questo perché, prima della pandemia, il San Matteo vantava gran parte dei servizi, ma solo sulla carta, visto che gli stessi venivano garantiti in forma assolutamente precaria, soprattutto per carenza di personale. E vero, o non è vero? E tutte le battaglie che da sempre ho portato avanti con le Associazioni, tra l’indifferenza di chi magari adesso ipocritamente sfila in prima linea, servivano per cercare di tamponare la traslazione di professionalità e reparti dal nostro Nosocomio verso Foligno.
    Per anni abbiamo chiesto di elaborare un progetto specifico di integrazione fra i due maggiori ospedali del nostro territorio, proprio per evitare queste continue emorragie. E se oggi ci troviamo in queste condizioni, non è solo perché due anni fa ci hanno convertito in ospedale Covid, ma soprattutto perché nel tempo ci hanno indebolito, ci hanno fiaccato, ci hanno resi non più competitivi. E’ vero, o non è vero? Visto che finalmente oggi, nel bene o nel male, questo progetto del Terzo Polo Sanitario esiste, la strada più proficua è quella del confronto costruttivo con la Regione e, sulla base della proposta avanzata, cercare di ottenere ciò che con pari dignità ci deve spettare come comunità. Non basta che il Sindaco ogni tanto si ostini a parlare con i tecnici; è con la politica che deve colloquiare, e non scrivendo letterine scontate, ma pretendendo l’attivazione ufficiale di un tavolo di raffronto istituzionale. Ritengo poi sbagliato concentrare le nostre istanze sempre e soltanto sul Punto Nascite perché, anche se importantissimo come servizio, non rappresenta l’unica valenza strategica per l’ospedale, dipendendo la sua esistenza non solo dalle volontà, ma anche dai numeri e dai parametri di sicurezza. Senza demordere comunque sulla richiesta di ripristino dello stesso, guardiamo anche ad altri servizi chiave da richiedere su quel tavolo regionale, che potrebbero fare la differenza per il San Matteo. Penso, per fare un semplice esempio, al potenziamento del blocco chirurgico, con l’istituzione della struttura complessa di Urologia, da affiancare alle già previste attività di chirurgia robotica generale, di ginecologia e testa/collo. Sarebbe un sigillo di certezza sul futuro dell’ospedale, anche per ciò che concerne l’emergenza urgenza. Conquiste però che si possono ottenere solo con il confronto serrato e non con lo scontro a priori. Proprio per questo, nei prossimi giorni, presenterò una proposta in Consiglio Comunale per istituire una delegazione ufficiale, composta dal Sindaco, o suo delegato, e da due Consiglieri, uno di maggioranza ed uno di minoranza, con lo scopo precipuo di confrontarsi sistematicamente con la presidente Tesei e l’Assessore Coletto al fine di avanzare proposte concrete in merito al progetto di integrazione, sulla scorta di quanto già deliberato all’unanimità dal nostro Consiglio Comunale a dicembre del 2021. Sarebbe un forte segnale di unità cittadina sul problema salute, evitando divisioni di parte fortemente deleterie. Con questo spirito costruttivo dico al Sindaco che per la sanità nel nostro territorio non basta più la prestazione:occorrono i risultati.


    IL CONSIGLIERE COMUNALE
    Sergio Grifoni

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    Carlo Neri 2024-04-23 07:23:14
    Liberazione da cosa? da chi? dallo "straniero" per cui è stato combattuto il Risorgimento e la prima guerra mondiale? In.....
    Alex 2024-04-20 21:19:21
    Dovreste invece ringraziare chi nell'aministrazione comunale si è attivato per rendere concreto questo strumento di partecipazione del quale se n'è.....
    Aurelio Fabiani 2024-04-05 21:43:38
    Delle vostre sceneggiate non ce ne frega niente. Ce lo ridate l' ospedale o no!
    Aurelio Fabiani 2024-03-30 00:34:34
    I cerotti non nascondono le amputazioni, neanche i campagna elettorale. La città di Spoleto vuole il ripristino di tutti reparti.....
    Aurelio Fabiani 2024-03-19 21:39:22
    TESEI E IL GOVERNO REGIONALE DI LEGA, FORZA ITALIA, FRATELLI D'ITALIA STANNO PER CONCLUDERE L' OPERA DI CANCELLAZIONE DEL SAN.....