Una giornata dedicata alla gestione dei viali alberati vetusti, delle foreste urbane e del bosco come luogo della memoria
La gestione dei viali alberati vetusti, delle foreste urbane e il bosco come luogo della memoria sono stati gli argomenti al centro del laboratorio L.U.C.E. di Agenda Urbana, svoltosi la scorsa settimana a Spoleto.
Ottimizzare la gestione delle foreste urbane e dei viali alberati vetusti sono le sfide a cui si guarda nell’ambito delle attività dei Laboratori Urbani Crescono Esperienze (L.U.C.E.), promossi dalla Regione Umbria in attuazione del programma Agenda Urbana, che coinvolge anche Perugia, Terni, Foligno e Città di Castello nello sviluppo di progetti finalizzati a innalzare la qualità della vita nelle città.
Agenda Urbana è una sfida per la definizione di una visione complessiva di città capace di interpretare e tradurre in interventi concreti le esigenze legate alla mobilità, alla qualità della vita, all’innovazione digitale e alla sostenibilità ambientale, finanziati dall’Unione Europea attraverso le misure POR-FESR e POR-FSE.
Il dottore forestale Antonio Brunori, coordinatore del Laboratorio su tema “Città e cambiamenti climatici“, ha impostato il laboratorio di quest’anno con varie tappe nei comuni interessati finalizzate ad affrontare “sul campo” le problematiche a cui il laboratorio è chiamato a proporre possibili soluzioni.
Nella tappa di ieri del Laboratorio regionale, divisa tra Palazzo Mauri, i sopralluoghi in alcuni viali cittadini e il bosco della strada degli Eremi sulle pendici del Monteluco, si sono affrontati i temi delle sepolture ecologiche ed è stato presentato il progetto “Boschi Vivi”, ovvero una innovativa possibilità di avere boschi dedicati alla dispersione delle ceneri e alla commemorazione dei defunti a zero impatto ambientale.
I tecnici del laboratorio hanno anche affrontato la tematica della gestione dei viali alberati vetusti al fine di individuare strategie da proporre all’ente regionale. Al centro dell’analisi sia il caso della potatura dei platani di via Cacciatori delle Alpi, curato dall’ufficio ambiente della Direzione Ambiente Turismo e Protezione Civile ed effettuato con tecniche innovative rispettose della fisiologia degli alberi, eseguite da personale specificamente formato e qualificato e in possesso di certificazioni quali l’ETW (European Tree Worker) e con l’utilizzo di macchinari a bassa emissioni, sia le problematiche che hanno determinano lo stato di deperimento dei lecci di viale Giacomo Matteotti.
I tecnici si sono poi recati alla lecceta della zona degli Eremi sulle pendici del Monteluco dove, con la partecipazione del Prof. Marco Marchetti (Comitato per lo sviluppo del verde pubblico), si sono analizzate le problematiche di gestione di un bosco fortemente antropizzato alla luce delle sue funzioni in tema di tutela naturalistico, ambientale idrogeologica.
“Aver ospitato il laboratorio “Città e cambiamenti climatici“ a Spoleto è stato un momento di importante crescita collettiva e di disseminazione di idee innovative – ha dichiarato l’assessore all’ambiente Maria Rita Zengoni, che ha presieduto l’intera giornata – la speranza è che questo tipo di confronti e di analisi portino ad una più consapevole gestione del territorio, volta al miglioramento ambientale in tutti i suoi aspetti perseguendo gli obiettivi della Agenda 2030 per lo sviluppo sostenibile dell’ONU”.
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