Un castello abbandonato che catapulta il visitatore in pieno medioevo – ampia galleria fotografica
di Alessio Cao
(DMN) Acquaasparta – I paesi fantasma sono da sempre affascinanti per gli amanti dell’esplorazione e oggi
Umbria dimenticata, per mostrarvene uno tra i più belli della regione, sbarca nella provincia di Terni, più precisamente nel comune di Acquasparta, per esplorare quelli che sono i resti del castello medievale dello Scoppio.
Il borgo è raggiungibile in macchina, percorrendo una strada non asfaltata e leggermente dissestata. Si trova più precisamente lungo la strada provinciale 418 che porta da Spoleto ad Acquasparta.
L’impatto per il visitatore che giunge alle porte di questa rocca è molto forte.
Il castello sorge a circa 640 metri sul livello del mare, arroccato su uno sperone di roccia da cui prende il nome latino di “ scopulus”.
Da qui la vista si allarga sulle imponenti montagne circostanti e sulla valle, conferendo a questo luogo una forza d’altri tempi.
Un silenzio “assordante” circonda le mura dell’abitato, in parte solide, in parte completamente distrutte sotto i colpi del tempo e della natura, che si appropria di nuovo dei sui spazi, avvolgendo con piante e rampicanti i resti di molte di quelle che furono abitazioni brulicanti di vita per tutto il medioevo.
Scoppio, come molte frazioni poste in posizioni ben difendibili, ma disagiate, è stato via via abbandonato dagli abitanti, quando ha perso le sue funzioni originarie.
A causa dei terremoti è ormai, da metà del secolo scorso, completamente disabitato.
Questa frazione merita di essere visitata perché svolge la funzione di un vero e proprio portale temporale, trascina il turista nel passato e gli permette di capire quali potessero essere le condizioni di vita dell’epoca.
Il pozzo che alimentava il castello e la chiesa di San Pietro con i suoi magnifici affreschi, opera del pittore spoletino Piermatteo Piergilli, completano questo capolavoro dell’architettura abitativa medievale.
Gli amanti del trekking potranno avventurarsi anche lungo i sentieri del CAI ben segnalati e godere di una vista diversa del castello e della natura circostante.
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