Riceviamo e pubblichiamo integralmente:
Che cosa non si fa a Spoleto per prendere un voto in più! E per prenderlo alterando la verità,
perdipiù con metodi discutibili e scorretti, tanto più gravi quando a praticarli è addirittura un
magistrato in pensione come la dottoressa Bellina. Ancora più gravi quando questi
metodi sono usati per far prendere quel voto in più ad un candidato sindaco al ballottaggio che
– per pura coincidenza – è marito del magistrato in pensione (anche lui- ahimé – magistrato in carica )che fa campagna elettorale!
Non è solo un problema di conflitto di interessi legato a elementari motivi di opportunità: è proprio una scorrettezza grave, che merita repliche nette, soprattutto da parte di chi, come noi, ha lavorato in questi anni nelle Commissioni Giustizia di Camera e Senato.
1) La riforma della geografia giudiziaria venne fatta per cercare di razionalizzare gli
uffici giudiziari. Vennero chiusi decine di tribunali e 220 sezioni distaccate. Furono scelte difficili e dolorose (in Umbria vennero chiusi il Tribunale di Orvieto e diverse sezioni distaccate), ma il Pd, a tutti i livelli, non fece demagogia e campanilismo, contrariamente alle forze che sostengono De Augustinis.
2) La riforma salvaguardò i Tribunali di Perugia, Terni e Spoleto. Esponenti della Destra come
Benedetti Valentini, lavorarono per introdurre la cosiddetta “regola del 3”, una regola del tutto
aleatoria: se un Governo o un Parlamento, un domani, togliessero questa regola, il futuro del
Tribunale di Spoleto sarebbe compromesso.
3) Fu una furbata fatta nottetempo, accorpando territori senza il minimo coinvolgimento (ricordiamo
le proteste nel folignate, nella Media Valle del Tevere, degli stessi vertici giudiziari della regione), mettendo a grave rischio la posizione di Spoleto, che si trovò in una situazione di forte isolamento.
4) Il Pd e le istituzioni umbre, non condividendo questi metodi clandestini, difesero la realtà di Spoleto non per la fallace “regola del 3”, ma per le potenzialità degli uffici giudiziari spoletini, per la possibilità di allargare il bacino – ma di farlo con i metodi della partecipazione e del coinvolginento e non dei maldestri
colpi di mano.
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5) In questi anni il Pd a tutti i livelli (Governo, Parlamento, Regione, Consiglio Comunale) ha lavorato e sostenuto con serietà e non con la propaganda, concretamente gli sforzi per l’adeguamento di personale giudiziario e amministrativo degli uffici giudiziari e di quello di Spoleto in particolare. Questo sforzo è stato
più volte sostenuto dai nostri parlamentari e ufficializzato anche con la visita del sottosegretario alla Giustizia Ferri, oggi deputato del Pd.
6) Respingiamo al mittente, quindi, le incredibili accuse contenute nell’incredibile lettera della moglie di De Augustinis. Ci aspetteremmo l’ammissione di questo gravissimo infortunio. Se non arriverà, come temiamo, vuol proprio dire che l’avversario al ballottaggio deve avere proprio raschiato il fondo di argomenti e contenuti, mettendo panni da “furbetti del Tribunale”
7) Siamo ancora più convinti, infine, che una persona come Camilla Laureti, profondamente legata alla comunità spoletina, sia la più adatta – per capacità, energia, visione – a difendere davvero, da Sindaco, gli interessi non solo del Tribunale e degli Uffici giudiziari, ma quelli di tutta la città di Spoleto e del suo futuro.
WALTER VERINI
NADIA GINETTI
(Parlamentari Comm. Giustizia Camera e Senato)
Nella foto di archivio in evidenza l’On. Verini
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