San Ponziano messaggero di misericordia, prima tappa al Centro di Solidarietà “Don Guerrino Rota”

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  • L’Arcivescovo: «Tutti abbiamo dei fallimenti alle spalle, ma tutti siamo consapevoli che c’è un domani da costruire con le nostre mani»

    «Diamo il via alle celebrazioni di S. Ponziano in questo luogo significativo ed eloquente». Con queste parole l’arcivescovo di Spoleto-Norcia mons. Renato Boccardo ha salutato, giovedì 10 gennaio 2019, presso la struttura “Il Mulino” a Protte di Spoleto, le persone accolte dal Centro di solidarietà “Don Guerrino Rota” che seguono un percorso terapeutico per uscire dal tunnel delle dipendenze, in particolare dalla droga. Il Presule, arrivato insieme al cerimoniere don Edoardo Rossi e al parroco del luogo don Giovanni Cocianga, è stato accolto dal presidente del Centro mons. Eugenio Bartoli. L’ingresso della reliquia di S. Ponziano – la sacra testa – nell’auditorium de “Il Mulino” è stato accompagnato da un lungo applauso.

    Mons. Boccardo ha poi presieduto un breve momento preghiera, animato nei canti da alcuni ragazzi ospiti del Centro, diretti da Loretta Carlini. Dopo la lettura della passio (il racconto del martirio) di S. Ponziano e di un estratto dell’esortazione apostolica di papa Francesco Gaudete et exsultate, l’Arcivescovo nell’omelia ha sottolineato che «il nostro patrono è stato ucciso perché rimasto fedele al Vangelo. Era un giovane che aveva un progetto di vita, che voleva dare un contributo, ispirato a Cristo, per edificare la società. E anche voi – ha detto rivolto alle persone accolte dal Centro – state seguendo un progetto, chiamato Progetto Uomo, per riprendere in mano la vostra vita e non sprecarla, per ridarle un senso e una direzione.

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    Con delle regole a volte anche esigenti state dando concretezza al sogno di avere una vita bella e piena, che non vuol dire esente da difficoltà. Il vostro passato è carico di errori e sbandamenti, così come il mio, come quello dei sacerdoti che sono qui, o ancora quello dei vostri operatori, dei volontari. Tutti abbiamo dei fallimenti alle spalle, ma tutti siamo consapevoli che c’è un domani da costruire con le nostre mani. Ciascuno di noi potrebbe essere inserito nel Progetto Uomo che state seguendo. Nella vita, infatti, non ci sono i migliori e i peggiori, i buoni e i cattivi: tutti lo siamo. A S. Ponziano chiediamo che ci aiuti ad essere coerenti e a lui affido il vostro percorso affinché possiate ritrovare una vita piena, bella e buona, che sarà anche faticosa ma sicuramente pacificata dentro. Il soggiorno nella terra di S. Ponziano – ha concluso mons. Boccardo – sia per voi la bussola del cammino odierno e futuro, che immaginiamo ricco di frutti». Dopo la benedizione finale, tutti hanno cantato il popolare inno al martire spoletino.  

    Fonte: www.spoletonorcia.it

     

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    Delle vostre sceneggiate non ce ne frega niente. Ce lo ridate l' ospedale o no!
    Aurelio Fabiani 2024-03-30 00:34:34
    I cerotti non nascondono le amputazioni, neanche i campagna elettorale. La città di Spoleto vuole il ripristino di tutti reparti.....
    Aurelio Fabiani 2024-03-19 21:39:22
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    Aurelio Fabiani 2024-03-11 09:58:47
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