Giovedì’ 24 marzo alle 17.00, in diretta sulla pagina Facebook di Spoleto2030, prende il via una serie di webinar organizzata dal Tavolo Qualità della Vita di Spoleto2030, volta ad approfondire la riforma sanitaria nazionale
Riceviamo e pubblichiamo integralmente:
Quali sono le novità? Cosa cambia per noi cittadini? E a Spoleto?
Come associazione, studiando nel dettaglio la riforma, abbiamo compreso come questa lasci molto spazio ai contributi e alle proposte “dal basso”, per cui, parallelamente alle azioni politiche, abbiamo lanciato questa iniziativa per condividere i dettagli e raccogliere le idee riguardo alla più grande riforma della sanità degli ultimi quarant’anni.
Domani, nel primo appuntamento della serie presenteremo le linee generali della riforma con particolare attenzione alla Medicina Territoriale e ai valori che la sottendono.
Dopo la pandemia, come cittadini, cosa ci aspettiamo dalla sanità pubblica?
Abbiamo visto che la medicina ha mostrato le maggiori criticità nella sua declinazione territoriale ed ecco perché la sua riforma era assolutamente necessaria.
Vedremo quali sono, secondo noi, le novità “buone” della riforma, quelle che la qualificano e che vorremmo garantite per assicurare che la salute rimanga al centro del servizio sanitario.
Guidati da alcuni professionisti del Tavolo Qualità della Vita, l’avv. Giorgio Pallucco, il dott. Elio Giannetti, la dott.ssa Marta De Angelis, aiutati da esperti della medicina territoriale quali il dott. Luigi Triggiano di Arezzo e con il parere del direttore generale della USL2 dott. Massimo De Fino, approfondiremo la riforma a partire dai nuovi paradigmi che questa introduce: equità, comunità, responsabilizzazione, sistema socio-sanitario integrato; per passare alle nuove modalità di lavoro che rendono efficaci gli intenti: reti assistenziali, spazi condivisi, interprofessionalità, team, setting, ecc.
Siamo convinti, tuttavia che non basta un apparato normativo per rendere efficace una riforma, ma è necessario il coinvolgimento di tutti i soggetti, a partire dalla creazione di percorsi educativi e formativi per gli operatori, fino al coinvolgimento dei cittadini, attraverso momenti pubblici di discussione come questi.
Crediamo che affermare che la Salute debba essere un Bene Comune, implica che tutti dobbiamo attivarci ed essere partecipi della sua riforma.
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