La nota stampa
Riceviamo e pubblichiamo integralmente:
Era il 15 ottobre del 2021 quando, alla chiusura della campagna elettorale del candidato sindaco Sergio Grifoni al chiostro di San Nicolò, la presidente della Regione Umbria Tesei e l’assessore alla Sanità Coletto promettevano di ripristinare, appena finita l’emergenza Covid, tutti i servizi chiusi dell’ospedale di Spoleto. Non era difficile immaginare che quelle parole fossero solo mera propaganda per influenzare l’elettorato, ben sapendo quanto gli spoletini fossero sensibili a questa tematica. Pura propaganda! Nonostante in fase di approvazione del Piano economico e finanziario per il 2022 della regione Umbria, è stato “approvato all’unanimità l’emendamento di tutti i gruppi di opposizione, con primo firmatario Thomas De Luca (M5S) e sub emendato dalla presidente Tesei, che impegna la Giunta “a completare il ripristino entro il primo semestre del 2022 del punto nascita dell’ospedale di Spoleto, integrando il personale necessario e ripristinando il pieno assetto dell’emergenza urgenza visto che l’ospedale è il punto di riferimento di un’ampia zona disagiata”.
Questo è infatti quanto si legge sul sito ufficiale della Regione Umbria.
Aggiungiamo, come segnala il consigliere regionale Bianconi, la drammatica situazione che riguarda anche l’area della Valnerina.
“Ora Spoleto” ritiene che sia necessario e urgente un incontro con i rappresentanti dell’amministrazione regionale umbra, in primis con la presidente Tesei e l’assessore alla Sanità Coletto per conoscere quali siano le loro reali intenzioni rispetto alla riapertura del nostro ospedale.
Il territorio spoletino e quello della Valnerina (una popolazione di quasi 60mila abitanti) meritano attenzione e rispetto:
non possono essere considerati, come sta facendo l’attuale amministrazione regionale di centro destra, territori non degni di considerazione, attenzione, rispetto per i diritti dei cittadini.
Qualsiasi decisione deve essere comunicata alla città, e ciò è possibile accettando l’invito a un consiglio comunale aperto che chiediamo da tempo. Come hanno fatto in campagna elettorale, mettendoci la faccia: i vertici regionali abbiano il coraggio di accettare, e di comunicarci quale deve essere la sorte del nostro nosocomio.
A che servono gli incontri? A ottenere nuove inutili promesse? Serve stanarla dove sta, con tutta la giusta rabbia di chi dice basta a essere presi in quel posto. Perugia Palazzo Cesaroni o Montefalco in villa, fa lo stesso. Basta giochi delle parti, riti di palazzo. Alla Piazza ora, punto!