«Lavoratori Cementir, no al ‘fronte unico’ col padrone»

  • Letto 974
  • Comunicato stampa dell’associazione Casa Rossa

    Riceviamo e pubblichiamo integralmente:

    LAVORATORI CEMENTIERI: NO AL “FRONTE UNICO” COL PADRONE, NO ALLA TAV E ALLE GRANDI OPERE, SI ALL’INDIPENDENZA SINDACALE E ALLA MOBILITAZIONE UNITARIA PER LA DIFESA DEI POSTI DI LAVORO E DI UNO SVILUPPO NELL’INTERESSE DELLA POPOLAZIONE
     
    Non siamo a Roma oggi alla manifestazione confederale dei lavoratori cementieri a cui partecipano anche i lavoratori della ex Cementir di Spoleto, che andrà a richiedere lo sblocco dei lavori delle grandi opere a partire dalla TAV (questa è la posizione di CGIL-CISL-UIL che vuole una politica di sblocco delle grandi opere, a partire dalla Tav, abbattendo addirittura i controlli burocratici) per due precise ragioni, la prima di merito: siamo contro le grandi opere modello TAV ma per la realizzazione di lavori che mettano in sicurezza il territorio e creino infrastrutture utili per la popolazione e non per il business; la seconda ragione, se possibile ancora più importante è che ci troviamo di fronte ad un ulteriore passo, in quella che possiamo chiamare la trasformazione del sindacato, da soggetto conflittuale che difende gli interessi generali dei lavoratori, a strumento di pressione per realizzare gli obiettivi padronali.

    Siamo cioè di fronte all’ennesimo episodio negli ultimi mesi, in cui proprietà industriale e lavoratori organizzati dai sindacati concertativi, si muovono insieme dentro la logica: “se va bene al padrone va bene anche a noi.”
    Non è questa la strada per salvare il lavoro alla Cementir e in tutti i luoghi di lavoro. La vicenda degli ultimi 10 anni in Cementir parla chiaramente, di come gli interessi delle proprietà e degli operai siano inconciliabili, con i primi pronti ogni qual volta sia per loro utile, a disconoscere qualsiasi accordo, tra l’altro sempre a perdere per i lavoratori.
    La strada è quella di unire le vertenze in atto nel territorio, costruire una rete di solidarietà reale e creare una mobilitazione permanente della città come richiesto dall’Unione Sindacale di Base.
    Senza indipendenza politica e sindacale e senza un mobilitazione unitaria dei lavoratori spoletini non c’è futuro. Tutte le vertenze delle fabbriche della città parlano di questo.
     
    Associazione culturale CASA ROSSA
     
    Nella foto in evidenza Aurelio Fabiani dell’Associazione culturale Casa Rossa
     

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    Commentiultimi pubblicati

    Carlo Alberto Bussoni 2024-07-23 16:38:22
    Sottoscrivo in pieno (e chi non lo farebbe?). E a proposito di "bitume mal posato, con possibilità di cadute per.....
    Carlo neri 2024-07-06 09:48:20
    La trave nel....l'occhio altrui è sempre una pagliuzza.
    Aurelio Fabiani 2024-07-04 18:04:00
    Chiunque incontri la Tesei e non rivendichi la riapertura immediata di tutti i reparti del San Matteo chiusi nel 2020,.....
    Carlo neri 2024-06-30 17:36:48
    Bocci senza lo sponsor Comune di Spoleto/PD farebbe la fame.
    Carlo Neri 2024-04-23 07:23:14
    Liberazione da cosa? da chi? dallo "straniero" per cui è stato combattuto il Risorgimento e la prima guerra mondiale? In.....