Il documento è al vaglio dei revisori dei conti. L’approvazione definitiva prevista per la prossima settimana
È alle battute finali l’approvazione del bilancio consuntivo 2020. Il rendiconto di gestione, attualmente al vaglio dei revisori dei conti, è stato chiuso al termine dell’analisi che l’Ente ha effettuato anche sulla scorta dei rilievi fatti dalla Corte dei Conti per il periodo 2016-2019.
Nello specifico l’attenzione si è focalizzata sui crediti di dubbia esigibilità rispetto ai quali, in base ai principi contabili introdotti nel 2015, la Corte dei Conti ha richiesto di prevedere un maggiore accantonamento di risorse, fornendo una chiave di lettura della normativa più cautelativa e a garanzia dei futuri equilibri di bilancio.
Questo di fatto ha reso necessario, anche per via delle ricadute economiche causate dal protrarsi della pandemia, un ricalcolo dei crediti effettivamente riscuotibili dall’Ente e, conseguentemente, una svalutazione di alcuni capitoli di bilancio e un adeguamento del fondo crediti di dubbia esigibilità.
Il bilancio consuntivo 2020 presenta quindi un disavanzo di amministrazione di poco superiore al milione di euro (precisamente € 1.013.365,50) e, in parallelo, la necessità di prevedere un ripiano triennale a partire dal bilancio di previsione 2021 (anch’esso in fase di approvazione).
In questo quadro sono due le misure principali proposte, entrambe individuate con l’obiettivo di mantenere il livello qualitativo dei servizi ai cittadini e di ridurre al minimo l’incidenza sull’economia del territorio: un incremento delle tariffe dell’Imposta Municipale Unica (IMU) e dell’imposta di soggiorno.
Per quanto riguarda l’IMU (che, va ricordato, non si paga per la prima casa, ad eccezione delle abitazioni considerate di lusso, quindi rientranti nelle categorie catastali A/1, A/8 e A/9) si tratta di un aumento medio di circa il 7% che, in termini assoluti, comporterà maggiori entrate a bilancio per circa € 500.000,00 su un gettito complessivo di poco inferiore ai sette milioni di euro.
Analogo il discorso relativo all’imposta di soggiorno dove, al netto delle esenzioni stabilite nel regolamento (non si paga fino a 14 anni ed è prevista per un massimo di 4 pernottamenti), gli incrementi delle tariffe riguardano sia le strutture alberghiere (si va dai € 2,60 a pernottamento per gli alberghi a 1 stella ai € 5,00 per le residenze d’epoca), sia le strutture extra alberghiere (3 euro a pernottamento). Si tratta in questo caso di un intervento che si inserisce in un’azione più ampia volta a salvaguardare il livello di spesa legato alle attività culturali, indispensabili per continuare a garantire lo sviluppo del territorio sotto l’aspetto turistico.
Le nuove tariffe IMU verranno applicate dal 1 gennaio 2021, mentre quelle relative all’imposta di soggiorno entreranno in vigore dal 1 settembre 2021.
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