Riceviamo e pubblichiamo integralmente:
La giunta regionale dell’umbria, insieme a quella delle Marche, tiene giovedi 11 e venerdì 12 a Perugia un convegno su “Cure Primarie” e “Integrazione socio-sanitaria nelle Aree Interne”. In tale sede, la presidente Tesei e l’Assessore Coletto, con l’avallo del senatore Zaffini, spiegheranno la filosofia in base alla quale hanno deciso di condannare la città e il comprensorio di Spoleto alla condizione di “area interna”, marginale e sottosviluppate, cancellando l’ospedale e riducendo la popolazione a marginale remoto paesino, che per ogni acuzie sanitaria non può contare sui normali reparti operativi ma forse dell’elisoccorso!
Infatti la presentazione del convegno spiega: “Aree Interne sono classificate quelle in cui manca un’offerta scolastica secondaria superiore completa, un Ospedale con dipartimento di emergenza urgenza-accettazione (Dea) di primo livello, una stazione ferroviaria di tipo Silver”. Appunto! Tesei e Coletto, non solo-tradendo ogni solenne personale impegno dell’ottobre 2020 stanno scientificamente sopprimendo tutti i servizi e reparti del nostro Ospedale Dea, ma col progetto terzo polo Foligno-Spoleto hanno in programma, mediante l’artificio dei “primari unici”, di ridurre il “San Matteo” a ricovero per anziani, poliambulatorio, casa di riabilitazione, e la città di Spoleto, unica in Umbria a subire questo trattamento, insieme alla Valnerina ad una disastrata periferia di Sant’Eraclio. Pertanto Spoleto e il suo Ospedale, che sarebbero il riferimento dei servizi primari di tutte le aree interne della montagna e pianura centroumbra, ora diventano a loro volta “area interna” non per destino o logica, ma per volontà politica della Giunta Regionale, che farebbe bene a spiegare da cosa è dettato questo accanimento contro i cittadini di Spoleto. A qualunque italiano, anche fuori dall’Umbria e delle Marche, chiedessimo se può essere che Spoleto è da soccorrere come “area interna”, dove non è più consentito nascere ne ricoverate un’emergenza-urgenza chirurgica, medica, cardiologica o ortopedica, ci direbbe che a qualcuno ha dato di volta il cervello.
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