Festa della Liberazione, le riflessioni del Partito Democratico di Spoleto

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  • Un ricordo del Partigiano Gian Paolo Loreti recentemente scomparso 

    Riceviamo e pubblichiamo integralmente:

    Il 25 Aprile, Festa della Liberazione, si tinge oggi più che mai dei colori della speranza e della rinascita. Istituita nel 1945 dal Parlamento dell’Italia liberata, un anno dopo la chiamata all’insurrezione contro i nazifascisti da parte del Comitato di Liberazione Nazionale Alta Italia, da due anni a causa dell’emergenza sanitaria la celebrazione avviene in maniera ridotta. Non per questo dobbiamo chiuderla nei cassetti della memoria degli ormai pochi protagonisti e testimoni diretti degli avvenimenti che posero le basi per la Costituzione Repubblicana garante della democrazia e dei diritti. Le disposizioni dettate dalla pandemia impediranno anche quest’anno di celebrare la ricorrenza in maniera adeguata, ma sarà possibile seguire online le tante manifestazioni organizzate anche a Spoleto.
    Sarà per la nostra città un 25 Aprile ancor più mesto perché per la prima volta non ci sarà un grande partigiano, Gian Paolo Loreti, a ricordarci, con la passione e l’emozione che facevano appassionare ed emozionare, l’importanza della Resistenza, a raccontare gli avvenimenti di quei mesi cruciali per la fine della Seconda Guerra mondiale e la conquista della libertà dopo l’oscurantismo del ventennio fascista. Loreti, Croce di Guerra al Valor Militare, Commendatore al Merito della Repubblica Italiana, tra i fondatori della sezione Anpi di Spoleto, ci ha infatti lasciati nel novembre scorso. Lo ricordiamo con gratitudine per l’incessante attività di divulgatore soprattutto verso le nuove generazioni degli eventi storici della Resistenza e difensore dei valori della Costituzione insieme a Cesarino Maiocchi, Dante Marcelli, Francesco Spitella e tanti altri. A noi il compito di continuare a ricordare e trasmettere ai giovani il messaggio che la libertà è un diritto dell’umanità, ma che non è scontata. La libertà va tutelata e protetta, va conquistata ogni giorno e soprattutto apprezzata. La Festa della Liberazione è quindi un patrimonio di tutti gli italiani.
     
     
    Ci piace anche per questo ricordare alcune figure eroiche di spoletini che nei giorni successivi all’8 settembre scelsero l’Italia e non il fascismo pagando con la vita quella decisione. Nomi che con il tempo rischiano l’oblio ma che è nostro dovere tenere vivi nella memoria. Questi alcuni di loro:
    Antonio Bechi Luserna ucciso da un ufficiale fascista in Sardegna il 10 settembre 1943, ufficiale di carriera, Medaglia d’oro al valor militare alla memoria. Portano il suo nome caserme di Macomer, di Pisa e di Capua. Bechi Luserna ha lasciato un libro dal titolo I ragazzi della Folgore.
    Dante Cesaretti caduto a Cremona il 9 settembre 1943, allievo ufficiale, Medaglia d’argento al valor militare alla memoria.
    Zimmerwald Martinelli caduto in Val Saviore (Brescia) il 9 dicembre 1944, operaio, Medaglia d’Argento al Valor Militare alla memoria. A Zimmerwald Martinelli è stata dedicata una via a San Giovanni di Baiano.
    Paolo Schiavetti Arcangeli ucciso a Castelluccio di Norcia il 25 aprile 1944, studente, Medaglia d’oro al Valor militare alla memoria. 
     
    Immagine di archivio 

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