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  • La collaborazione tra il “De Carolis” e la Cooperativa Sociale “Il Cerchio” ha coinvolto 10 richiedenti asilo, rifugiati e titolari di protezione sussidiaria o umanitaria, inseriti nel programma di accoglienza SAI del Comune di Spoleto

    La collaborazione tra l’Ipseoasc “G. de Carolis” e la Cooperativa “Il Cerchio” ha dato vita al progetto ” A scuola di integrazione”: tre pomeriggi in cui gli studenti e le studentesse incontrano 10 richiedenti asilo, rifugiati e titolari di protezione sussidiaria o umanitaria, inseriti nel programma di accoglienza SAI del Comune di Spoleto e gestito dalla cooperativa Il Cerchio.

    Il 29 marzo, il 1 aprile e l’8 aprile, dalle 15 alle 17,30, al Cantiere Oberdan o all’Aula Magna del San Paolo, dedicando ogni giornata ad una tematica, lavorando in gruppo, attraverso compiti di realtà, giochi di ruolo, testimonianze, focalizzazione sulla storia della migrazione, sui diritti e doveri imprescindibili, sul lavoro, gli studenti condividono idee ed esperienze con i ragazzi ( vi è solo una ragazza) provenienti da Afghanistan, Pakistan, Bangladesh, Iraq arrivati in Italia chi da 2 chi da 8 mesi.

    Grazie all’entusiasmo e alla capacità di comunicare, anche il problema linguistico, in questi due incontri, non ha rappresentato uno scoglio, anzi, lavorando insiemi, i gruppi di ragazzi danno vita a vivaci e divertenti situazioni.

    Quando lo scorso anno la coordinatrice del progetto SAI, Patrizia Costantini e la responsabile delle attività di Educazione Civica, Franca Gallo, hanno iniziato a pensare a questa forma di collaborazione per veicolare il rispetto delle regole, diritti e doveri di ogni essere umano, subito è stata colta la valenza educativa per tutti i partecipanti. Così, grazie alla mediazione di Agnese Talegalli e Sami Paolini, per il Cerchio, di Beatrice Emili, Matteo Papini, Maria Luisa Quarsiti, Emanuela Valentini dell’Ipseoasc, di Agnese Tomassini tante storie di vita vengono condivise, tante culture si confrontano e si fondono in nome del rispetto e della crescita collettiva.

    Determinante, nel corso della prima giornata, l’esperinza di Shah Syed Mubashar Hussain, da 7 anni in Italia, oggi parrucchiere a Foligno, studente pakistano del corso serale dell’Ipseoasc e quella di Laarafji Khaoula, studentessa del V accoglienza turistica, da sempre in Italia che fanno ben sperare in un futuro possibile dove nessuno sarà straniero.

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    Commentiultimi pubblicati

    Carlo Alberto Bussoni 2024-07-23 16:38:22
    Sottoscrivo in pieno (e chi non lo farebbe?). E a proposito di "bitume mal posato, con possibilità di cadute per.....
    Carlo neri 2024-07-06 09:48:20
    La trave nel....l'occhio altrui è sempre una pagliuzza.
    Aurelio Fabiani 2024-07-04 18:04:00
    Chiunque incontri la Tesei e non rivendichi la riapertura immediata di tutti i reparti del San Matteo chiusi nel 2020,.....
    Carlo neri 2024-06-30 17:36:48
    Bocci senza lo sponsor Comune di Spoleto/PD farebbe la fame.
    Carlo Neri 2024-04-23 07:23:14
    Liberazione da cosa? da chi? dallo "straniero" per cui è stato combattuto il Risorgimento e la prima guerra mondiale? In.....