Il presiedente dell’assembla municipale spoletina Giampiero Panfili , intende organizzare un consiglio comunale straordinario aperto rivolto alle associazioni di categoria, alle organizzazioni sindacali e alla popolazione , per ragioni logistiche è stata scelta quale location Villa Redenta. All’incontro è stato invitato anche l’assessore regionale allo sviluppo economico Fabio Paparelli . Gli argomenti saranno: le aziende in crisi del territorio attualmente in crisi.
Nutrito l’elenco delle aziende locali che vivono tutte un momento drammatico, a partire dall’ex Gruppo Novelli, la Maran Servizi e la Cementir , all’appello però manca la ex Pozzi (IMS Isotta Fraschini) di Santo Chiodo, trascinata nel baratro più oscuro a seguito di un annunciato fallimento nel 2014 del CastiGroup con a capo l’ormai noto imprenditorte varesino Gianfranco Castiglioni , balzato agli onori delle cronache accusato e tratto in arresto nel 2014 responsabile di una maxi frode fiscale organizzata, negli anni, con false operazioni tra società dello stesso gruppo e false fatturazioni. Il Casti Group di Varese, holding dell’imprenditore uno dei big dell’imprenditoria varesina, accusato di aver evaso dal 2007 al 2013 una cifra record: 1 miliardo e 200mila euro tra Iva e Ires; gli operai aspettavano gli stipendi Castiglioni sorvolava con il suo Elicottero e in buona compagnia di qualche amministratore locale la Valle spoletina.
Oggi, la ex Pozzi è una cattedrale nel deserto, con 200 operai 70 quelli della linea alluminio e 130 della ghisa, sono in cassa integrazione straordinaria , gli stessi lottano tutti i giorni per mantenere il loro posto di lavoro e le speranze di una cordata di imprenditori che possano rilevare l’azienda sembra una mera possibilità, considerato che oltre all’area di Santo Chiodo da bonificare , il capannone della ghisa è fattiscente e tutto da ricostruire. Secondo alcuni esperti del settore, si parla di grosse cifre da investire per riaprire i cancelli dello stabilimento spoletino e riprendere la produzione.
Sul possibile incontro a Villa Redenta , notare che dall’elenco delle aziende in crisi la Ex Pozzi (IMS Isotta Fraschini) non è menzionata lascia presupporre ad un errore , ci auguriamo non strumentalizzato.
Una disattenzione però che offende ulteriormente le famiglie e la dignità degli oltre 200 operai e l
Spoleto negli ultimi anni si sta dimostrando una città ostile contro coloro che lottano per mantenere il posto di lavoro. Un consigliere , qualche mese fa , ha interpellato il sindaco Fabrizio Cardarelli , dopo però i tanti articoli pubblicati sulla stampa on-line , incontri in Regione e manifestazioni pacifiche all’esterno di Palazzo Cesaroni con un gruppo di operai tesi a difendere democraticamente il posto di lavoro fino alla fine dei giochi.
L’interesse di imprenditori e aziende nei confronti dell’ stabilimento spoletino non sono mancate: impegni formali sottoscritti al Mise (Ministero Sviluppo Economico), poi dalla stessa azienda ritirata ; organizzazione e cordate di imprenditori sotto l’egida guida di un noto professionista umbro , oggi in attesa di sviluppi; Nelle ultime settimane , un’ azienda ha mostrato interesse per il sito spoletino , questa volta però dobbiamo spostarci nel Lazio e precisamente nell’area del viterbese. Le trattative al vaglio dei responsabili fallimentari e dirigenti della Regione Umbria , tutto coperto più totale riserbo.
Se l’ex Novelli oggi vede all’orizzonte un futuro sempre più incerto, dopo che il Tribunale di Castrovillari ha respinto la proposta di concordato avanzata dalla società Alimentitaliani, non è altro che una conseguenza dell’affidamento e l’avvallo da parte del Ministero Sviluppo Economico.
Il futuro del polo spoletino e dei dipendenti che attualmente sono in cassa integrazione straordinaria sembra un boomerang, lanciato ad alta velocità verso una risoluzione , oggi ritorna a Spoleto nella discussione di un Consiglio comunale straordinario a porte aperte.
Una discussione approfondita, dettagliata ed inserita nel contesto più ampio della crisi economica ed occupazionale delle imprese spoletine potrebbe far decollare il buon senso e le priorità nell’ambito occupazionale. Spoleto città del Festival , ‘sopravvivere’ solo ed esclusivamente con la cultura è impensabile.
A dare la dimensione della crisi delle imprese locali e gli errori negli affidamenti , la galoppante crisi, colpa degli affidamenti a mercenari del business industriale.
Allo stato attuale , milioni e milioni di euro sborsati per la cassa integrazione , con un costo sociale che lievità giorno dopo giorno.
Anche la gestione nelle Aree di Crisi Complessa Spoleto è stata tagliata fuori dai giochi , mentre Terni –Narni e Amelia. Oggi Spoleto rientra dalla porta servizio e si colloca nell’Area di Crisi Non Complessa perché Regione colpita dagli eventi sismici dello scorso anno ma, le aziende in crisi sono tante e le cifre sino allarmanti con prospettive poco edificanti.
Quanto agli operai della Ex Pozzi le rassicurazioni sono arrivate dall’assessore Fabio Paparelli nell’ambito dell’incontro in Regione avvenuto 25 luglio ultimo scorso , l’amministratore regionale assieme al Dirigente Regionale Luigi Rossetti ha promesso:”entro settembre ci saranno novità per gli oltre 200 operai del plesso spoletino”.
Rosario Murro
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