Si è spento Don Gianfranco Formenton

  • Letto 1848
  • I mmessaggi di cordoglio. Sabato i funerali a San Martino in Trignano 

    Don Gianfranco Formenton, 62 anni, Parroco di S. Angelo in S. Angelo in Mercole, S. Martino in Trignano  e Montemartano, oltre che Assistente ecclesiastico del gruppo scout AGESCI Spoleto 1, nel pomeriggio di oggi, è tornato alla Casa del Padre. Don Gianfranco era ricoverato da qualche giorno all’ospedale San Giovanni Battista di Foligno in coma irreversibile dopo un malore avuto nel giorno di Natale. I funerali saranno celebrati dall’arcivescovo Boccardo nella chiesa di San Martino in Trignano, sabato 7 gennaio alle ore 10.30.

    Di seguito i messaggi di cordoglio giunti in redazione:

    Andrea Sisti, Sindaco di Spoleto  – Nonostante conoscessimo la gravità delle condizioni di salute di Don Gianfranco, abbiamo sperato fino all’ultimo che la sua forza e la sua determinazione potessero aiutarlo a superare questa condizione di estrema criticità.

    Purtroppo così non è stato e la sua scomparsa sottrae alla città non solo un sacerdote rigoroso e appassionato, ma anche un uomo capace di vivere la fede in maniera vibrante, consapevole, vivace.

    Don Gianfranco Formenton ha saputo stare tra la gente, tra i tanti parrocchiani e cittadini che hanno saputo negli anni apprezzarne la tempra e la forza d’animo e che, per questo, gli hanno voluto sinceramente e concretamente bene, perché aveva in sé la capacità di intensificare le relazioni umane, di fortificare i legami, di vivere responsabilmente e con lealtà sia il suo essere uomo di chiesa, sia i convincimenti che hanno guidato il suo percorso terreno.

    Ci mancherà, mancherà a tanti, ma il valore della sua condotta, gli insegnamenti che ci lascia sono semi che germoglieranno ancora, perché avranno in dono la sua tenacia, perché abbiamo in dono il ricordo di ciò che è stato.

    Aurelio Fabiani, Associazione culturale Casa Rossa – Ciao Gianfranco, per più di venti anni sei stato un fratello, il compagno di tante battaglie. Contro la guerra in Iraq, contro la Centrale a Biomasse, contro padron Castiglioni, per la libertà dei giovani anarchici arrestati, contro il razzismo della Lega e i cappellani militari.

    Sempre in piedi, a testa alta, non t’hanno mai piegato. 
    La bandiera di Cuba appesa all’ingresso della tua canonica tanti anni fa.
    Un vero cristiano, comunista per chi  ti odiava.
    Hai dato tanto filo da torcere ai Bagnasco e ai cappellani di guerra.
    Confermasti: “la parrocchia di Sant’Angelo in Mercole partecipa alla manifestazione contro la guerra in Iraq”, di fronte all’inviato del vescovo venuto per dissuadere te e gli altri preti che invece cedettero.
    Denunciasti le morti dei tuoi parrocchiani, a causa dell’inquinamento dello stirene della Ghisa.
    Firmasti per la libertà dei giovani anarchici arrestati.
    Non le mandasti a dire ma gliele dicesti pubblicamente alla Urbani che chiedeva il voto ai preti, “spogliando” anche il suo mentore Berlusconi.
    Lo stesso facesti con Salvini e il suo seminare odio contro i poveri della terra.
    E poi con quel cartello sulla porta della tua chiesa che cacciava i razzisti dal tempio.
    In risposta avesti prima le ronde leghiste schierate durante la messa.
    E poi vennero a devastare la tua canonica e misero a soqquadro ogni cosa.
    Ma non ti sei piegato neanche all’azione squadrista, non eri quel tipo. Eri un uomo vero, un prete del vangelo, che stava dalla parte degli ultimi, degli sfruttati, dei carcerati, di chi muore respirando l’aria, di chi viene mandato a morire in guerra.
    Sei stato un compagno di lotta come pochi altri. 
    Ricordo la tua visita all’ospedale tre anni fa,  in quello che poteva essere il mio letto di morte e grazie ai medici del San Matteo non lo è stato. Quanto in questi giorni avrei desiderato poter  ricambiare quella visita.
    C’era empatia tra me e te. E’ un fatto. Gli incontri occasionali illuminavano i nostri occhi. Perché per te come per me, il confine non era tra chi crede e chi non crede, non era quello, ma tra chi sta sopra e chi sta sotto, tra chi è ricco e chi è povero, tra chi sfrutta e chi è sfruttato.
    E la stima, reciproca, era grande.
    Ciao Gianfranco

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    Commentiultimi pubblicati

    Carlo Alberto Bussoni 2024-07-23 16:38:22
    Sottoscrivo in pieno (e chi non lo farebbe?). E a proposito di "bitume mal posato, con possibilità di cadute per.....
    Carlo neri 2024-07-06 09:48:20
    La trave nel....l'occhio altrui è sempre una pagliuzza.
    Aurelio Fabiani 2024-07-04 18:04:00
    Chiunque incontri la Tesei e non rivendichi la riapertura immediata di tutti i reparti del San Matteo chiusi nel 2020,.....
    Carlo neri 2024-06-30 17:36:48
    Bocci senza lo sponsor Comune di Spoleto/PD farebbe la fame.
    Carlo Neri 2024-04-23 07:23:14
    Liberazione da cosa? da chi? dallo "straniero" per cui è stato combattuto il Risorgimento e la prima guerra mondiale? In.....