Ospedale, ecco il documento del Comune di Spoleto

  • Letto 1518
  • Giunta e Consiglio comunale esprimono “il proprio, totale e fermo dissenso in merito alla possibilità di trasformare l’ospedale di Spoleto in struttura interamente COVID, riservando il ricorso a tutte le iniziative a tutela del territorio e della salute della Città di Spoleto”

    Riceviamo dal Comune di Spoleto e pubblichiamo integralmente:

    Documento Ospedale – Città di Spoleto

    preso atto che in data 31 gennaio 2020 è stato dichiarato lo stato di emergenza sul territorio nazionale a causa dell’infezione da COVID 19;

    che, da ultimo in data 7 ottobre 2020, è stato prorogato tale stato di emergenza fino al 31 gennaio 2021;

    che, quindi il medesimo stato di emergenza, dichiarato nel gennaio 2020, si protrae tuttora, mentre, cioè, si affronta una fase di recrudescenza dei contagi caratterizzata dal riscontro di nuovi casi di positività a mezzo di un massiccio ricorso ai tamponi rinofaringei;

    che, pertanto, le iniziative già adottate e sviluppate mantengono la loro efficacia e validità;

    che, a seguito della citata emergenza, la legge ha previsto la necessità di individuare appositi ospedali dedicati (ospedali COVID), che sono strutture sanitarie indicata dal piano sanitario regionale per l’emergenza COVID come centri di accoglimento dei pazienti COVID-positivi con vari gradi di sintomatologia;

    che la struttura sanitaria adatta ad essere convertita in Ospedale COVID deve possedere dei requisiti di spazi e impiantistica tali da consentire la definizione di aree e percorsi dedicati, dove i pazienti possono essere curati adeguatamente garantendo la sicurezza per loro e per gli operatori sanitari;

    che l’isolamento delle aree di degenza deve essere perfettamente garantito ed è necessario delimitare i percorsi dei pazienti in arrivo col contemporaneo allestimento di apposite zone filtro per l’accesso e la vestizione degli operatori con i dispositivi di protezione individuale (DPI) e la zona di svestizione dai DPI contaminati;

    che, all’interno di un ospedale COVID può accedere esclusivamente il personale sanitario e tecnico necessario al funzionamento della struttura;

    che è necessario esclusivamente personale sanitario appositamente addestrato a gestire i pazienti in ingresso secondo le raccomandazioni dell’Organizzazione mondiale della Sanità (OMS) e le linee guida emanate dai centri di riferimento;

    che i pazienti già ricoverati per altre patologie presso una struttura che deve essere riconvertita in Ospedale COVID o sono collocati in un’ala isolata ed indipendente della struttura stessa oppure trasferiti presso altre strutture;

    che, per quanto riguarda il territorio della Regione Umbria, con apposito documento redatto e presentato sono stati chiesti appositi fondi per la gestione COVID e, nel contempo, secondo le prescrizioni delle circolari del Ministero della salute, è stato richiesto l’incremento della disponibilità dei posti letto pari al 50 per cento del numero di posti in terapia intensiva e del 100 per cento di quelli in pneumologia e malattie infettive;

    che la Regione Umbria nel periodo emergenziale ha dovuto riconfigurare la rete ospedaliera regionale a temporanea e parziale deroga della propria programmazione e gli ospedali umbri sono stati suddivisi in Dea (Dipartimento emergenza e accettazione) di I livello come punti di riferimento per la gestione dell’emergenza finalizzata al ricovero dei casi gravi nelle malattie infettive e in terapia intensiva e ospedali Dea di II livello, distinti in

    due tipologie, nel primo caso riconfigurati per l’emergenza coronavirus e nell’altro per la gestione della patologia acuta e sub acuta medica e chirurgica ordinaria;

    che gli ospedali di base sono stati distinti in due tipologie: quelli destinati all’emergenza COVID, e quelli di supporto, che accolgono le patologie mediche di media intensità assistenziale in trasferimento dalle aziende ospedaliere e dai reparti di pronto soccorso;

    che la Regione, in ossequio alle disposizioni emergenziali vigenti in regime di proroga, ha individuato come ospedali COVID quello di Pantalla, già interamente riconvertito mediante massiccio utilizzo dei fondi accreditati, quelli di Perugia e Terni (Dea di II livello con posti dedicati al COVID) e quelli di Città di Castello e Foligno (Dea di I livello con posti dedicati al COVID), al fine di raggiungere il numero di posti letto in terapia intensiva richiesto dal Ministero e l’ampliamento dei reparti di pronto soccorso degli ospedali umbri, comprensivo della riorganizzazione degli accessi;

    che il piano di riorganizzazione della rete ospedaliera, con le specifiche voci di investimento effettuate per ogni singolo ospedale dell’Umbria, è stato trasmesso, in data 17 giugno 2020, per l’approvazione, al Ministero della salute;

    che, al momento, pur trattandosi della MEDESIMA emergenza sanitaria dichiarata il 31 gennaio 2020, in base alla quale è stata emessa l’ordinanza del Presidente della Regione
    23 marzo 2020, n.9 (mai revocata per essere rimasti identici i presupposti e, cioè, l’emergenza e la presenza di strutture di pneumologia), restano valide le individuazioni di ospedali ritenuti idonei, tra i quali non risulta compreso Spoleto (con potenzialità di max 26 p.l.), al momento, invece, in grave sofferenza per le condizioni strutturali ed umane in cui versano i servizi, malgrado i numerosi e pressanti appelli rivolti all’autorità regionale;

    che l’incremento esponenziale dei contagi sul territorio regionale, richiede l’individuazione di ulteriori strutture sanitarie per la gestione dei pazienti COVID e rilevato da notizie di stampa che l’autorità regionale sta valutando di procedendo ad attribuire la qualifica di ospedale COVID al nosocomio della Città di Spoleto;

    che l’eventuale attribuzione all’ospedale di Spoleto della qualità di ospedale COVID non può non essere preceduta da un confronto sul tema con l’Amministrazione comunale e la cittadinanza considerato che la Città di Spoleto è il centro più popolato tra quelli umbri colpiti dal sisma del 2016 e all’ospedale di Spoleto fanno altresì capo i comuni della Valnerina per tutte le esigenze sanitarie ivi comprese quelle collegate alle recenti emergenze post sisma del 2016;

    che l’ospedale di Spoleto è anche in stretta connessione con la funzionalità sanitaria della Casa di reclusione di massima sicurezza di Maiano di Spoleto per le patologie più complesse che non possono essere trattate nell’infermeria dello stesso;

    che sicuramente è piuttosto di estremo interesse curare e valutare l’opportunità di migliorare e potenziare i servizi ospedalieri non COVID, anche ripartendoli con l’ospedale di Foligno secondo un modello di efficientamento e valorizzazione delle risorse nel rispetto delle vocazioni e dei programmi degli enti territoriali;

    che, in tale prospettiva, mentre non può minimamente convenirsi in merito alla possibilità di trasformare l’Ospedale di Spoleto in ospedale COVID, certamente può valutarsi sia l’utilizzo delle risorse messe a disposizione dal Ministero della salute per migliorare i

    servizi ospedalieri locali sia ipotizzare l’uso e il ricondizionamento di strutture, ad oggi non utilizzate, quali COVID hotel per i periodi necessari,

    che attribuire la qualifica di ospedale COVID al nosocomio della Città di Spoleto, comporterebbe lo spostamento della quasi totalità dei servizi previsti, compreso il punto nascite e servizi essenziali ed urgenti in altre strutture regionali;

    l’ospedale di Spoleto farà la sua parte nell’emergenza COVID come gli ospedali delle città più importanti dell’Umbria, garantendo però gli altri servizi sanitari essenziali alla cittadinanza;

    c h i e d e
    che la Regione

    • assicuri anche in questo momento di emergenza il continuo e proficuo confronto con l’ Amministrazione comunale al quale si è ispirata sin dall’inizio della legislatura;
    • valuti la ripartizione del peso in termini di personale, mezzi, posti letto tra tutte le strutture sanitarie del territorio umbro secondo le rispettive caratteristiche, così da garantire una corretta gestione dell’emergenza e al contempo assicurare un livello minimo dei servizi per i cittadini in tutti i territori;
    • si adoperi con sollecitudine per potenziare ed efficientare i reparti sanitari presenti, con particolare riferimento a quelli in maggiore sofferenza di mezzi e personale;

    e s p r i m e

    il proprio, totale e fermo dissenso in merito alla possibilità di trasformare l’ospedale di Spoleto in struttura interamente COVID, riservando il ricorso a tutte le iniziative a tutela del territorio e della salute della Città di Spoleto.


    La Giunta comunale
    Il Sindaco Umberto de Augustinis
    Il Vicesindaco Beatrice Montioni
    Assessore Angelo Loretoni
    Assessore Ada Urbani
    Assessore Claudio Zucchelli
    Assessore Elisabetta Mazzoli
    Assessore Maria Rita Zengoni
    Assessore Francesco Flavoni

    Il Consiglio comunale
    Il Presidente
    Sandro Cretoni
    I Capigruppo
    Mario Mancini – Laboratorio Spoleto
    Filippo Ugolini – Forza Italia
    David Militoni – Lega
    Stefano Lisci – Partito Democratico
    Luigina Renzi – Ora Spoleto
    Maria Elena Bececco – Spoleto Popolare

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    Delle vostre sceneggiate non ce ne frega niente. Ce lo ridate l' ospedale o no!
    Aurelio Fabiani 2024-03-30 00:34:34
    I cerotti non nascondono le amputazioni, neanche i campagna elettorale. La città di Spoleto vuole il ripristino di tutti reparti.....
    Aurelio Fabiani 2024-03-19 21:39:22
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    Aurelio Fabiani 2024-03-11 09:58:47
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