Il comunicato stampa
Riceviamo e pubblichiamo integralmente:
Ci sono voluti tre anni di sofferenza pubblica, gravi fatti luttuosi e l’attivazione della Magistratura penale perché la Direzione della ASL mettesse a concorso quattro posti di cardiologo per l’Ospedale di Spoleto. Accogliamo la notizia, considerate le esperienze finora vissute, con interesse solo parziale e provvisorio.
Primo, perché dobbiamo pur sempre vedere l’esito di un Concorso che , è il caso di rilevarlo, non è stato bandito per soli medici specialisti (come si poteva e si doveva fare) ma anche per medici specializzandi i quali, quand’anche destinati al SanMatteo, non assicurerebbero di fatto una loro operatività piena, avendo bisogno di tutoraggio fino al conseguimento della specializzazione.
Secondo, perché questo non significa riattivare automaticamente nel “S. Matteo” un Reparto di Cardiologia che richiede, oltre che un team adeguato, anche un suo specifico Primario, perfino più necessario se si volesse assegnare un ruolo specifico alla Cardiologia spoletina nel contesto aziendale, mantenendosi peraltro sempre negli standars di un DEA.
Terzo, perché pur prevedendo i cardiologi, non viene riaperto immediatamente il Punto Nascita, che è e resta, col conforto di tutte le leggi, la prima e irrinunciabile pretesa di Spoleto e Valnerina.
Quarto, perché la ASL bandisce un Concorso per un Primario unico Foligno-Spoleto di Pediatria, ma non per l’assunzione di Pediatri per Spoleto, ovvero per il ripristino del Reparto di degenza, cosa che invece è urgente, doverosa e indispensabile, sia per i nostri fanciulli, che vengono dirottati assurdamente, sia per la piena funzionalità dell’area Materno Infantile , cuore del Nosocomio e strettamente connessa alla filiera Emergenza-Urgenza.
Quinto, perché la ASL e soprattutto la Giunta Regionale da cui dipende, con questa storia dei primari unici – il solo caso in Umbria – non revocano affatto l’inaccettabile Progetto integrazione Foligno-Spoleto, ma anzi va avanti sulla strada di ridurre l’Ospedale di Spoleto a una succursale geriatrica, con conseguente deviazione sia di sanitari che di pazienti.
Non sarà , quindi, un turno di un cardiologo (magari neppure specialista) a cambiare la questione di fondo. Sulla quale, per inciso, è tornato a calare lo sconcertante silenzio del Sindaco Sisti e di quasi tutto il Consiglio Comunale, sempre più in rotta con il sentimento e i diritti della cittadinanza.
Spoleto City Forum
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