La consigliera comunale di ‘Per Spoleto’ risponde al Senatore del MoVimento cinque stelle
Riceviamo e pubblichiamo integralmente:
I commenti sulla vita politica spoletina del Senatore Lucidi ci mancavano. Da tempo. E siamo quindi contenti che la scelta delle opposizioni di non votare il Piano di Protezione Civile lo abbia stimolato ad intervenire lasciando per un momento i suoi impegni parlamentari.
Ci sentiamo di dire, però, che la sua ‘distanza’ dalle cose spoletine si sente e che in questa sua uscita un po’ scomposta il Senatore abbia finito per sparare nel mucchio. Sì perché accusare le opposizioni di non essere interessate a un Piano che serve a gestire le situazioni di emergenza e rischio nella nostra città è una vera e propria mistificazione di quel che è accaduto. O forse, più semplicemente, gli impegni parlamentari del Senatore Lucidi gli hanno impedito di conoscere e capire la situazione. Ad esempio non sembra aver capito, il Senatore, che uno dei motivi per cui siamo usciti durante la votazione è stato proprio il mancato coinvolgimento delle associazioni di volontariato nella stesura del Piano.
Non sembra aver capito che abbiamo chiesto precisamente più partecipazione nella redazione del Piano, con un passaggio ulteriore in Commissione.
Ma sono evidentemente cose di piccolo conto per Lucidi, forse più interessato a mescolare tutto.
Quanto alle valutazioni sul mio conto, forse per i suoi impegni parlamentari il Senatore Lucidi non conosce la situazione. Gliela chiarisco brevemente. Dopo le elezioni di giugno svolgo il mio compito di consigliera di opposizione: ascoltando i cittadini, portando i loro bisogni nelle Istituzioni, proponendo idee per lo sviluppo della città. Rispetto ad asserite “folgorazioni sulla Via di Damasco”, lo tranquillizzo. Nessuna folgorazione, solo tanto lavoro. E sin qui per le imprecisioni e le piccole malignità.
Quello su cui non si può sorvolare è invece il linguaggio del Senatore: con quel suo riferimento al tacere delle opposizioni. Per due ragioni. La prima è evidente: le opposizioni in un Paese democratico parlano. E poi perché mai come oggi, nel nostro Paese dobbiamo contrastare questo linguaggio di parte della politica. Per noi la politica è e sarà rispetto. E dire alle opposizioni di ‘tacere’ per noi semplicemente non lo è.
Camilla Laureti – Per Spoleto
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