I comunicati stampa del Coordinamento per la sanità pubblica e dell’Associazione Culturale Casa Rossa – foto
Riceviamo e pubblichiamo integralmente:
IL COORDINAMENTO PER LA SANITÀ PUBBLICA TORNA IN PIAZZA, PERCHÉ LA LOTTA PER LA SANITÀ PUBBLICA NEL NOSTRO TERRITORIO PASSA PER LA VERA RIAPERTURA DEGLI OSPEDALI COVID, OGGI ANCORA NEGATA DALLA REGIONE A GUIDA LEGA FRATELLI D’ITALIA.
Non sono ancora stati assunti i medici necessari a riaprire al 100% i reparti ospedalieri e il pronto soccorso. La USL 2 dell’Umbria ha bandito appalti al massimo ribasso della durata di 6 mesi per gli addetti alle pulizie ospedaliere, e bloccato i bonus Covid agli operatori sanitari. Questo è il ringraziamento che regione e direzioni sanitarie, mandano ai lavoratori della sanità che sono stati in prima linea nella lotta contro il Covid 19. Questa aggressione sociale si unisce alle tante altre gravissime che si sono avute in questi giorni in vari luoghi di lavoro, come Lodi e Piacenza, dove squadracce stile ventennio nel primo caso e forze dell’ordine nel secondo hanno aggredito picchetti operai. Siamo scesi in piazza oggi, a 77 anni dalla liberazione della città dal nazifascismo (14 giugno ’44) dando vita a un fronte di lotta che sia riferimento per continuare la battaglia per gli ospedali di Spoleto e Pantalla, la sanità pubblica e a fianco degli operai che si stanno battendo, per il lavoro, l’orario e il salario e la sicurezza nei luoghi di lavoro. Le forze del Coordinamento sanità pubblica oggi presenti in piazza, hanno dato vita a un momento di unità di lotta dal basso di un fronte di classe che ha manifestato ancora una volta la propria presenza nel conflitto sociale.
LA LOTTA PER UN VERO OSPEDALE PER SPOLETO VALNERINA E LA LOTTA PER LA SANITA’ PUBBLICA SONO LA STESSA COSA. L’UNA STA DENTRO L’ALTRA.
NO ALLA SANITA’ AZIENDA E ALLA PRIVATIZZAZIONE DELLA SALUTE.
Da informazioni ricevute dai lavoratori la RSA sarà rimessa da martedì nel reparto ostetricia. Si tolgono gli spazi, si negano i medici, si creano situazioni socialmente vergognose come quella di mettere una RSA all’interno di un ospedale pubblico
Manca il personale medico e anche quello infermieristico. Mancano figure fondamentali come quella del cardiologo. Un altro tassello utile allo smantellamento del San Matteo.
La USL 2 dell’Umbria ha bandito poi appalti al massimo ribasso della durata di 6 mesi per gli addetti alle pulizie ospedaliere. Questo prospetta una nuova compressione dei salari delle lavoratrici e un aumento dei carichi di lavoro. Questo è il ringraziamento che regione e direzioni sanitarie, mandano ai lavoratori della sanità che sono stati in prima linea nella lotta contro il virus della pandemia.
Dall’attacco sociale all’aggressione squadrista contro i picchetti operai a Lodi, dove squadracce pagate dal padrone di Fedex hanno fatto vari feriti tra i lavoratori, di cui uno grave. A Piacenza stessa cosa poco tempo fa ma a opera della polizia.
77 anni dalla liberazione della città dal nazifascismo (14 giugno ’44) ma sembra ieri, sembra di tornare ai tempi del manganello.
E’ la sesta volta che scendiamo in Piazza a Spoleto per l’ospedale con i compagni del coordinamento ( Casa Rossa, FdGC, USB, Potere al Popolo, Fronte Comunista). Per l’ospedale e per la sanità pubblica, perché l’uno sta dentro l’altra, senza un vero ospedale di territorio non c’è sanità pubblica.
Siamo a fianco dei lavoratori della sanità e degli operai della logistica colpiti dal nuovo squadrismo e dalle forze di polizia.
Anche altre realtà hanno partecipato la mobilitazione di oggi, il Circolaccio anarchico e i CARC. Una unità di forze su di un obiettivo comune che fa della giornata di oggi un momento importante di lotta di classe.
ASSOCIAZIONE CULTURALE CASA ROSSA
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