Spoleto-Norcia: al Santuario della Madonna della Stella celebrata la Giornata Mondiale del Malato

  • Letto 1434
  • Testata_Due_Mondi_newsDomenica 11 febbraio 2018, VI del Tempo Ordinario, giorno in cui si fa memoria della Beata Vergine Maria di Lourdes, la Chiesa ha celebrato la XXVI Giornata mondiale del malato dal tema: Mater Ecclesiae: «”Ecco tuo Figlio…Ecco tua madre”. E da quell’ora il discepolo l’accolse con sé…» (Gv 19, 26-27).

    Nella Chiesa di Spoleto-Norcia si è celebrata al Santuario della Madonna della Stella in Montefalco, dove alle 15.00 l’arcivescovo Renato Boccardo ha presieduto l’Eucaristia alla presenza di molti malati e anziani, accompagnati dai familiari, dagli assistenti delle case di cura o di riposo che li accolgono, dai volontari dell’Unitalsi, da quelli della Croce Rossa, della Croce Verde e da quelli di altre associazioni di volontariato. Col Presule hanno concelebrato: padre Stefano Ruta, cappuccino, cappellano dell’Ospedale di Spoleto; don Rinaldo Cesarini parroco di Ferentillo; don Edoardo Rossi parroco dei Santi Pietro e Paolo a Spoleto; padre Salvatore Piga eremita. La liturgia è stata animata nel canto dal Coro della Madonna della Stella.

    Obis_obiettivo_Sicurezza_Spoleto

    Il Vangelo di Marco (Mc 1, 40-45) presentava il lebbroso che Gesù guarì e purificò. «Tutti noi – ha detto mons. Boccardo nell’omelia – siamo malati, in un modo o nell’altro, tutti siamo bisognosi di essere purificati. Gesù – ha proseguito – ebbe compassione del lebbroso, cioè si mise in sintonia con lui, si fece carico del suo bisogno e stese la mano su di lui e lo toccò. Questo vuol dire avere compassione, mettersi nella stessa condizione dell’altro, e non provare sentimenti dolciastri. Nessuno di noi – ha aggiunto l’Arcivescovo – deve sentire di non essere importante agli occhi di Gesù, medico al quale presentiamo le nostre sofferenze e i nostri dolori, che a volte sono ingiusti. Non siamo qui per chiedergli la guarigione ma per domandargli la forza di vivere il momento presente, caratterizzato per molti di voi dalla malattia. Gesù ci è compagno, è solidale con noi, ci dice che la vita ha un senso sempre, anche quando può sembrare il contrario. Ciascuno di noi è prezioso ai suoi occhi, la sua tenerezza non ci abbandona. Siamo qui questa sera – ha detto ancora il Presidente della Conferenza Episcopale Umbra – per essere consolati, ma al tempo stesso siamo qui anche per consolare e guarire: quante occasioni abbiamo nella nostra vita di tutti i giorni di fare il bene e non lo facciamo o aspettiamo che altri lo facciano a noi. Viviamo in una società ferita dal male, ma il male non può averla vinta, si può guarire facendo il bene iniziando nelle nostre case e con le persone che ci sono vicino».

    Prima della benedizione finale i volontari dell’Unitalsi hanno fatto passare processionalmente tra i malati e i presenti, tutti con un flambeaux acceso in mano, la statua della Madonna di Lourdes. Nel frattempo Arcivescovo e fedeli cantavano l’Ave Maria di Lourdes.

    Share

    Related Post

    Related Blogpost

    Lascia un commento

    Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

    Commentiultimi pubblicati

    Carlo Alberto Bussoni 2023-08-10 18:22:10
    Una segnalazione giusta? manco per il .....Se l'ascensore si blocca chi provvede a farlo funzionare di nuovo e a liberare.....
    Il Grande Black 2023-07-29 14:47:55
    “Ma il Sindaco Sisti con la Tesei non parla? C’era bisogno di scriverle una lettera per chiedere il nulla? Sisti,.....
    Carlo Alberto Bussoni 2023-07-19 14:13:06
    Io vorrei piuttosto sapere chi è quel coj..ne che ha approvato quelle "piante "secche". GENIO!!!!!
    Carlo Alberto Bussoni 2023-07-07 07:58:49
    Ti chiedo scusa, comunque.... non sei toccato di persona da quella che i più chiamano "movida" e io "casino notturno"......
    Samuele Bonanni 2023-07-06 12:12:57
    Bussoni, per dovere di cronaca: io abito alla Ponzianina e fino a qualche anno fa ho abitato anche in Via.....