“Scegliere il posto di Spoleto in Italia e nel Mondo”

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  • É uno dei ‘consigli’ di Paola Dubini autrice del libro  “Con la cultura non si mangia. Falso”

    Definire il livello di ambizione per Spoleto e perseguirlo con passione, pazienza e tenacia. Questo uno dei ‘consigli’ di Paola Dubini – autrice del libro “Con la cultura non si mangia. Falso” pubblicato da Laterza – nel corso dell’incontro alla Biblioteca di Palazzo Mauri, organizzato dall’Associazione Ora Spoleto sabato scorso.

    Un’occasione per riflettere dove siamo e soprattutto sulla direzione da prendere per mettere a sistema e creare una rete per promuovere cultura, turismo e sviluppo economico.

    Una politica che focalizzi l’obiettivo e non navighi a vista: che dialoghi con i comuni e promuova il territorio come si fa nel Collio o nelle Langhe; che leghi il nome della città di Spoleto a qualcosa di riconoscibile sia per i cittadini che ci abitano sia per chi viene da fuori; che affianchi al Festival altre iniziative di livello così da parlare ai tanti pubblici del turismo di oggi, come Lucca che, oltre ad essere beni culturali, è Puccini, Lucca Comics, Lucca Summer Festival.

    Tanti gli spunti per tenere insieme tradizione e contemporaneità, per evitare che – come diceva Mahler – “il potere della tradizione diventi osservare la cenere e non tenere acceso il fuoco”.
    Un tema che ha messo d’accordo anche gli intervenuti, moderati dalla giornalista Antonella Manni, che hanno toccato diversi segmenti della cultura: Luca Raffaelli, il fumetto e l’animazione; Graziella Bildesheim, il cinema; Alessandro Bruni, l’architettura e lo sviluppo sostenibile; Adriana Garbagnati, le residenze artistiche; Alessia Vergari, le gallerie d’arte contemporanea; Rolando Ramaccini, il restauro e i beni culturali.

    “Incontri come questo – ha dichiarato la Presidente di Ora Spoleto Irene Maturi – mettono un seme per ragionare sulla direzione da prendere per creare un nesso tra la cultura e l’economia, che porti turismo, faccia crescere nuova economia, riempia le strade della nostra città. Più che chiudere o meno il centro storico oggi dobbiamo programmare e decidere per poi progettare e investire. Intorno a noi tutte le città lo stanno facendo e non possiamo rimanere indietro, va ripresa l’idea di un Piano di marketing territoriale, un primo passo importante che stiamo chiedendo sin dalla campagna elettorale. Un ringraziamento particolare a tutta la Biblioteca e a Carla Cesarini che tanto lavora, con passione, per far crescere il numero di lettori e le presenze all’interno di uno dei centri culturali della nostra città”.

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