A Palazzo Mauri è visitabile fino al 16 settembre la mostra fotografica “Luce Longobarda” con gli scatti di Pasquale Palmieri che illustrano il sito seriale UNESCO “I Longobardi in Italia. I luoghi del potere (568-774 d.C.)”
La civiltà dei “Longobardi in Italia” torna sotto i riflettori in Umbria con un articolato programma di convegni e di mostre che si svolgerà nei comuni di Nocera Umbra (Pg) e Spoleto (Pg), entrambi fortemente legati al retaggio storico-culturale lasciato nella penisola italiana dal popolo longobardo che trova la sua massima rappresentazione nei sette gruppi monumentali tutelati dal sito seriale UNESCO “I Longobardi in Italia. I luoghi del potere (568-774 d.C.)”.
A Spoleto (Pg), sede nel periodo longobardo dell’omonimo Ducato, è stata inaugurata lo scorso 24 giugno, in occasione del 12esimo anniversario dell’iscrizione nella lista del Patrimonio Mondiale UNESCO del sito seriale “I Longobardi in Italia” la mostra fotografica, ad ingresso libero, “Luce Longobarda” che propone al pubblico gli scatti del fotografo Pasquale Palmieri stampati su tela.
L’esposizione allestita fino al 16 settembre, nelle sale di Palazzo Mauri, si presenta come un viaggio fotografico alla scoperta dei sette gruppi monumentali, localizzati in cinque diverse Regioni italiane, che costituiscono il sito seriale UNESCO “I Longobardi in Italia. I luoghi del potere (568-774 d.C.)” e che comprendono, oltre alla Basilica di San Salvatore a Spoleto (Pg), i seguenti luoghi: l’area della Gastaldaga con il tempietto Longobardo e il complesso Episcopale a Cividale del Friuli (UD); l’area monumentale con il complesso monastico di San Salvatore – Santa Giulia a Brescia; il castrum con la Torre di Torba e la Chiesa di Santa Maria foris portas a Castelseprio Torba (VA); il Tempietto del Clitunno a Campello sul Clitunno (PG); il complesso di Santa Sofia a Benevento; il Santuario di San Michele a Monte Sant’Angelo (FG).
Gli scatti fotografici esposti a Spoleto sono una selezione di quelli realizzati da Pasquale Palmieri, fotografo e architetto, per essere raccolti nel catalogo cartaceo “Luce Longobarda”, pubblicato dalla casa editrice “Gli Ori”, che sarà presentato a Spoleto presso Palazzo Mauri venerdì 7 luglio alle ore 11.00.
La campagna fotografica voluta dall’Associazione Italia Langobardorum struttura di gestione del sito seriale, in occasione del decennale del riconoscimento UNESCO del sito seriale “I Longobardi in Italia”, è stata realizzata allo scopo di raccontare, in una visione unitaria e armonica, la bellezza e la rappresentatività dei sette beni appartenenti al sito seriale, mettendone in luce gli aspetti più significativi, le unità e le differenze, anche nel rapporto con i loro fruitori.
L’autore, Pasquale Palmieri, che vive e lavora a Benevento, una della località del sito seriale longobardo, racconta di essere partito per questo viaggio con la passione dell’architetto, spinto dal desiderio di indagare la complessità e la continua trasformazione dello spazio, e con gli occhi del fotografo, consapevole di utilizzare un medium espressivo in cui imprevedibilità e casualità giocano un ruolo primario.
La seconda località che si fa vetrina della civiltà dei Longobardi è la città di Nocera Umbra (Pg), dove nel quadro della seconda edizione di “Nocera Longobarda”, evento storico-culturale organizzato con il sostegno del Comune, dal gruppo archeologico “Noukria”, si terrà nella giornata di sabato 1° luglio il secondo convegno europeo sul tema “L’abbigliamento dei Longobardi”, che avrà luogo nella Pinacoteca Comunale. L’importante occasione di dibattito vedrà la partecipazione di Glenda Giampaoli, direttore del Museo della Canapa di Sant’Anatolia di Narco (Pg) ed esperta di tecniche della tessitura longobarda antica, e Maria Stovali, responsabile beni e attività culturali del Comune di Spoleto e dei progetti di rete per l’Associazione Italia Langobardorum.
In concomitanza con il convegno sull’abbigliamento dei Longobardi, sabato 1° luglio alle ore 17.30 è in programma l’inaugurazione della mostra “Trame longobarde. Tra architettura e tessuti”, che rimarrà allestita negli spazi della Pinacoteca Comunale di Nocera Umbra fino al 20 agosto 2023.
L’esposizione itinerante, curata da Glenda Giampaoli e Giorgio Flamini, con il confronto scientifico di Donatella Scortecci e promossa dall’Associazione Italia Langobardorum, Ente di gestione del sito seriale longobardo presieduto da Danilo Chiodetti, si presenta al pubblico come uno straordinario lavoro di ricostruzione, sulla base dei dati archeologici, della vita quotidiana dei Longobardi, e come un’occasione di compiere un viaggio attraverso tessuti, abiti e monili prodotti da questa straordinaria civiltà che generò una felice sintesi tra l’eredità romano-classica e l’apporto culturale germanico nel periodo di transizione tra l’età tardoantica e l’Alto Medioevo.
Gli abiti esposti sono stati realizzati per metà con tessuti fatti a mano su telai orizzontali a licci, riproducendo esattamente il numero dei fili di ordito e trama presenti al cm, nonché lo spessore degli stessi fili e le torsioni, mentre l’altra metà è stata prodotta impiegando una tela di cotone industriale per sottolineare che il modello dell’abito riproposto è il frutto di contaminazioni scientifiche e di elaborazioni dei curatori.
I tessuti e le bordure, eseguiti nella Casa di Reclusione di Spoleto (Pg) dai detenuti del corso di tessitura, sono il risultato di un meticoloso lavoro di studio e ricostruzione di trame e orditi desunti dalle scoperte archeologiche, mentre la composizione dell’abito maschile e femminile è stata studiata con attenti confronti iconografici uniti alle poche fonti letterarie disponibili. L’esito finale è un’accurata riproposizione delle antiche tecniche di tessitura e di taglio e cucito dell’abito altomedievale, con la rappresentazione dei diversi ceti sociali completati da accessori realizzati dai detenuti del Liceo Artistico ristretto. Il visitatore, condotto da icone equine e lance tra reperti dei secoli dal IV all’VIII, incontrerà i protagonisti di trame longobarde davanti a grandi fondali fotografici dei sette monumenti architettonici che compongono il sito seriale “I Longobardi in Italia. I luoghi del potere (568-774 d.C.)”.
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