Un bilancio dei tre anni passati – da quando il Ministero dei Beni Culturali ha iniziato a finanziare le residenze artistiche – e le prospettive per il futuro.
Questo il tema trattato nell’incontro pubblico che si è tenuto sabato scorso a Perugia, a Palazzo Donini, alla presenza dell’Assessore regionale alla Cultura Fernanda Cecchini e al quale hanno partecipato gli assessori comunali alla Cultura di Spoleto e di Foligno, rappresentanti delle cinque residenze artistiche dell’Umbria, tra cui Adriana Garbagnati de “La Mama International”, e diversi critici teatrali italiani, tra i quali Andrea Porcheddu de “Gli Stati Generali”.
“Le residenze di artisti sono un concetto in continua evoluzione – ha dichiarato nel suo intervento l’Assessore alla Cultura e al Turismo Camilla Laureti – sono nate in un modo e sono diventate altro. Anche per il sostegno arrivato dal Ministero e dalla Regione. basti pensare a come Apple, Google, Amazon hanno programmi in questo senso. E non è per una politica ‘sociale’ ma perché in un mondo in cui creatività e innovazione sono i motori di sviluppo, l’arte è un meccanismo che le attiva. Ecco che quindi una politica di residenza per artisti ha oramai un significato molto più ampio. È un vero arricchimento per una città, una comunità, una Regione. Per questo vanno sostenute e per questo vanno aperte il più possibile per favorire sempre di più il contatto tra il nostro tessuto creativo e gli artisti che partecipano alle residenze. Una bella strada in un mondo in cui la contaminazione, la collaborazione, l’incontro sono sempre più importanti ed in cui la creatività è un motore di sviluppo riconosciuto.”
Durante l’incontro si è discusso anche del progetto futuro di un centro di residenza unico che coinvolga le cinque residenze umbre riconosciute dal Ministero: Perugia, Foligno, Spoleto, Terni e Gubbio.
“Una buona idea e una buona occasione quella di lavorare tutti insieme ad un progetto comune – ha concluso l’Assessore Laureti – anche perché l’arte e il teatro e la cultura possono unire territori diversi mantenendo però intatte le loro specificità. Questa è la sfida per il futuro delle residenze artistiche in Umbria”.
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