Il libro di Roberto Quirino verrà presentato sabato 11 novembre alle ore 17.00 alla Biblioteca Carducci di palazzo Mauri
Un mirabile dipinto del ‘400, proveniente da Piedipaterno, di cui si sono perse le tracce; il magistero di un grande critico d’arte; l’aura misteriosa di un personaggio singolare, pittore, diplomatico e occultista: questi alcuni degli elementi del libro di Roberto Quirino dal titolo “FEDERICO ZERI. Il Maestro di Eggi e il teosofo Nikolaj K. Roerich”, appassionante ricostruzione di una storia singolare, quella di un trittico che Federico Zeri attribuii al Maestro di Eggi, finito nella collezione d’arte di Roerich e poi scomparso dagli anni 30 dopo una vendita all’asta.
Il libro verrà presentato al pubblico sabato 11 novembre alle ore 17.00 alla Biblioteca Carducci di palazzo Mauri. Interverranno l’autore, la Presidente di Italia Nostra, sezione di Spoleto Caterina Sapori e l’antiquaria Elena Pettinari.
Nel 1963 Federico Zeri, il grande storico dell’arte morto nel 1998, innamorato dell’arte umbra, pubblicò il saggio Tre argomenti umbri, in uno dei cui capitoli ricostruì l’opera dell’anonimo pittore quattrocentesco, al quale diede il nome convenzionale di Maestro di Eggi.
Oltre a numerosi affreschi ancora visibili sulle pareti di chiese, fra cui S. Michele arcangelo di Eggi, ed abbazie spoletine e della Valnerina, Zeri attribuì al Maestro di Eggi un’unica opera su tavola, il trittico con la Madonna con il Bambino e i santi Giovanni Battista e Antonio abate, proveniente dall’abbazia dell’Eremita di Piedipaterno, non lontano da Vallo di Nera, datato 1451.
Nel 1924 il trittico entrò a far parte della collezione newyorkese di primitivi italiani ed europei di Nikolaj K. Roerich, archeologo, etnografo, viaggiatore estremo, pittore, costumista e scenografo per Stravinski, Borodin, Mussorgski, morto in India nel 1947. La collezione si disperse con la vendita all’asta del 1930 e da allora si sono perse le tracce del trittico di Piedipaterno.
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