Lo spettacolo, con la regia di Fabiana Viviani, ospitato all’interno del Free Wor(l) d Festival per la libertà di espressione
Tutto esaurito, nei limiti delle disponibilità permesse dalla normativa anticovid, domenica sera al Teatro Menotti di Spoleto per il debutto di “Aletheia – teatro di voci e corpi di donne”, che ha chiuso gli eventi del Festival per la libertà di espressione.
A conclusione della serata la neo presidente della Fondazione “Giulio Loreti Onlus”, Olga Urbani (foto), ha premiato il progetto/spettacolo Aletheia, ideato e realizzato dalla regista Fabiana Vivani che ha guidato le attrici nel percorso di svelamento dei personaggi cui hanno dato voce e corpo sul palcoscenico.
Queste le dichiarazioni della regista: “Grazie ad Olga Urbani, donna e professionista sensibile e coraggiosa, Presidente della fondazione Giulio Loreti per questo prestigioso riconoscimento che condivido con tutte le attrici dello spettacolo e con Marina Antonini Presidente dell’Associazione “Donne contro la guerra” che ha sposato, sostenuto e supportato questo progetto significativamente e per questo lo impreziosisce notevolmente.
Il ringraziamento va anche all’amministrazione comunale e all’Assessorato alla cultura di Spoleto, che ci ha consentito di presentare in anteprima nazionale lo spettacolo in uno dei teatri più belli al mondo, Teatro Nuovo G. Menotti, e al Free Wor(l) d Festival per la libertà di espressione che ci ha ospitate.
In particolare tengo a sottolineare l’infinita gratitudine ed ammirazione nei riguardi di coloro che si sono impegnate fattivamente alla realizzazione dello spettacolo: Maura Coltorti, Emanuela Duranti, Laura Frascarelli e Leonilde Gambetti.
La lettera A campeggia su tutto: A come arte, A come ardore, A come amore; queste parole incarnano l’essenza del progetto/spettacolo ALETHEIA.
Dedico a tutti gli spettatori, così numerosi e densi di commozione, questi versi di Platone nel “Simposio”, declamati dalla sacerdotessa Diotima di Mantinea: “al fine di raggiungere il Bello, salire sempre di più, come procedendo per gradini, da un solo corpo bello a due, e da due a tutti i corpi belli, e da tutti i corpi belli alle belle attività umane… e così giungendo al termine, conoscere ciò che è il Bello in sé.”
Sono grata alla vita e a me stessa per questo dono, per questo dialogo profondo ed intenso con donne ed artiste vere e vive che sono, come scolpisce la poetessa Gualtieri, pepite d’oro!”.
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