“Sono sconcertato, amareggiato e anche preoccupato per la torbida e indegna campagna lanciata contro la mia persona, come uomo e politico, da parte del M5S spoletino che mi accusa, in modo falso e pretestuoso di aver chiesto giustificazioni delle assenze fatte dalla consigliera Elisa Bassetti, quasi a voler approfittare della gravidanza, nota all’intera Assemblea comunale, conclusasi felicemente nel febbraio 2016. Una campagna partita da Facebook, artatamente utilizzato da qualche ultrà che ha postato solo un frammento del video della seduta del Consiglio comunale, e proseguita con il più recente intervento del senatore Lucidi, il quale preferisce dimostrare la propria esistenza politica, atteso il conclamato disinteresse per le serie questioni che da decenni attanagliano la Città, cavalcando fake news propalate dal suo stesso entourage”.
E quanto dichiara il presidente del Consiglio comunale Giampiero Panfili all’indomani della presa di posizione del parlamentare spoletino.
“Un attacco vergognoso che ha indotto in errore anche ignari cittadini, autori di interventi fuori luogo sui social network. Basterebbe infatti guardare il video del Consiglio comunale, pubblicato sul sito municipale, per avere prova che mai ho chiesto giustificazioni sulla natura delle assenze fatte dalla consigliera Bassetti. I fatti sono altri e vale qui puntualizzarli a futura memoria e per una corretta informazione che la cittadinanza merita. Il 2 ottobre u.s., trascorse da poco le ore 19, avendo terminato tutti i punti tecnici all’Ordine del giorno, ho chiuso i lavori della seduta senza che alcun consigliere esprimesse l’esigenza di proseguire la discussione di mozioni e interrogazioni iscritte all’ordine del giorno e non ancora discusse. Da sempre questo Ufficio di Presidenza, a differenza del passato, ha garantito da un lato il contenimento della spesa pubblica – è inutile ricordare quali spese vengono addebitate al Comune in caso di prosieguo dei lavori in orario notturno -, dall’altro la massima attenzione a tutte le attività dei consiglieri comunali; convocando all’occorrenza anche riunioni fiume dalla mattina. Dunque, neanche la Bassetti ha sentito di far proseguire la seduta del 2 ottobre, cosa che avrei accolto ove concorde l’intera Assemblea. Salvo ritrovarmi all’indomani sbattuto sui giornali e dipinto, dalla Bassetti e da qualche altro esponente delle minoranze, come un despota, irrispettoso dei regolamenti e dei colleghi. Di fronte a questo attacco ho preferito non rispondere se non nell’unica, preposta sede, il Consiglio comunale. Così nella seduta del 26 ottobre scorso, in apertura dei lavori, richiamando l’attacco subito, ho ricordato alla collega Bassetti che le assenze registrate in Consiglio, Conferenze capigruppo e Commissioni, non ne fanno certo un esempio di politico solerte da poter criticare così aspramente il mancato prosieguo dei lavori in notturna dell’Adunanza precedente. In alcun modo ho fatto riferimento alla qualità delle sue assenze, bensì al servizio prestato in qualità di Consigliere. Quanto al rispetto che da sempre porto alle donne è la mia stessa storia a parlare. A tal punto però, visto i falsi e faziosi attacchi cui sono stato fatto bersaglio, mi trovo costretto a precisare che le assenze della Bassetti, solo in un caso, a febbraio 2016, sono state motivate con la maternità. Tutte le altre, che la pongono appunto al minimo delle presenze tra tutti i colleghi consiglieri, con il 59,2%, sono state sempre giustificate, per motivi di lavoro o per impegni fuori città, come si evince da documentazione agli atti dell’Ufficio di Presidenza. Tale percentuale risponde ai 35 mesi di mandato espletato dalla Bassetti; un arco di tempo quindi ben superiore a quelli previsti per una maternità! Percentuale che scende al 50% se si considerano gli ultimi due anni. In conclusione ritengo di essere io e l’ufficio che rappresento ad attendere le scuse della consigliera, del senatore Lucidi e di quegli ultrà che in malafede hanno voluto cavalcare una situazione del tutto destituita di fondamento”.
Immagine da Internet
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