Spoleto, celebrata la Solennità dell’Assunta

  • Letto 1905
  • BANNER-DUE-MONDIIl 15 agosto la Chiesa ha fatto memoria dell’Assunzione della Beata Vergine Maria, una convinzione di fede resa più solenne da quando, il 1° novembre 1950, papa Pio XII ha dichiarato questa festa liturgica dogma di fede. Nell’archidiocesi di Spoleto-Norcia è molto forte la devozione all’Assunta: essa è la patrona principale della Chiesa guidata dall’arcivescovo Renato Boccardo e ad essa è dedicata la Cattedrale di Spoleto, così come molte parrocchie e chiese della Diocesi. A Spoleto è tradizione venerare per la solennità dell’Assunta la Santissima Icone, una tavoletta bizantina donata alla città da Federico Barbarossa nel 1185 in segno di pace dopo che trenta anni prima, il 20 luglio 1155, aveva distrutto ed espugnato la città; è conservata in Duomo in una apposita Cappella realizzata nel 1626.Assunta 2017_processione a Castelluccio di Norcia

    Festa dell’Assunta a Castelluccio di Norcia. Ma la festa dell’Assunta di quest’anno non poteva non vedere la presenza dell’Arcivescovo nelle zone terremotate della Valnerina. E così domenica 13 agosto, antivigilia della solennità, mons. Boccardo si è recato a Castelluccio di Norcia, paese distrutto dal sisma del 30 ottobre 2016, la cui chiesa parrocchiale era proprio dedicata all’Assunta. Il Presule, insieme al parroco don Marco Rufini, ha celebrato la Messa dinanzi al cimitero del paese, alla presenza di un centinaio di persone. Per l’occasione è stato riportato, completamente restaurato, un quadro della Madonna Addolorata che era conservato nella chiesa e poi messo al sicuro al deposito del Santo Chiodo di Spoleto. «Certo – ha detto il Vescovo all’inizio della Messa – nella chiesa di Castelluccio c’erano opere molto più belle e preziose, che necessitano però di lunghi interventi di restauro. Ma questo quadro vuole essere un piccolo segno per dire che è possibile ripartire». Poi nell’omelia ha affermato: «Sono molto contento di essere qui con voi in preparazione alla festa dell’Assunta; vi esorto a non perdere mai la speranza, anche quando tutto sembra traballare, perché Gesù è con noi. Siamo – ha proseguito – mendicanti di fiducia e quando i ritardi e le lungaggini burocratiche post sisma sembrano farcela perdere noi credenti balbettiamo “Signore salvaci!”. Affidiamo questo nuovo e difficile capitolo della vita alla Vergine Maria che ci dice, riprendendo le parole del suo Figlio: coraggio, non temere, non ti lascio solo. Presto – ha concluso mons. Boccardo – speriamo di rivedere la nostra Castelluccio ricostruita». Al termine della Messa, breve processione fin dinanzi l’ingresso della zona rossa del paese: da lì l’Arcivescovo ha benedetto le terre del Pian Grande perché diano frutti in abbondanza a chi li coltiva.    Merli_group_

    Spoleto, processione e solenne pontificale. La sera di lunedì 14 agosto c’è stata la tradizionale processione dell’Assunta: dalla basilica di S. Gregorio, Arcivescovo, preti e moltissimi fedeli, hanno accompagnato con la preghiera e col canto la Santissima Icone verso la Cattedrale. All’interno del Duomo c’è stato un momento di preghiera avviato dal canto “Bella al Sol”, storico inno alla Santissima Icone, posizionata al centro del presbiterio, davanti all’altare maggiore. Mons. Boccardo ha guidato la supplica litanica alla Vergine Maria  e al termine, mentre un solista cantava l’Ave Maria di Charles Gounod, un gruppo di giovani diretti da Carla Binaglia ha eseguito una coreografia attorno alla Santissima Icone. Martedì 15 agosto, l’Arcivescovo ha presieduto il solenne pontificale in Cattedrale. Nell’omelia ha ricordato che «Maria ha fatto, nella sua vita, questa misteriosa e decisiva esperienza: Dio innalza gli umili e abbassa i superbi e ha cantato gioiosamente questa certezza nel suo Magnificat, prima ancora che Gesù ne facesse il cuore del suo Vangelo. Chi potrà avere una fede pura e forte come quella della Madre di Gesù? Chi potrà raggiungere la profondità e la sincerità della sua umiltà? Nessuno! Possiamo, però, accostarci a lei, imitarne la docilità e l’apertura a Dio. Possiamo, soprattutto, pregarla: “Sostieni la nostra fede; insegnaci a stare in umiltà sotto la potente – e paterna – mano di Dio”. È la preghiera che, alzando lo sguardo, rivolgiamo a lei in questo giorno, in cui la liturgia ce la presenta come regina seduta alla destra del re: una regina che non ha dimenticato il suo popolo, che non si è staccata da noi, neppure dopo che è stata  assunta in cielo. L’Assunzione – ha concluso il Presule – è il segno più evidente che siamo ormai “negli ultimi tempi”, cioè nel tempo di Cristo, e scopriremo che il mondo e l’uomo camminano faticosamente, perché frenati dal peccato, ma costantemente, perché sospinti dallo Spirito, verso il compimento finale del loro destino. Questa solennità non ci invita perciò ad una ammirazione estetica, ma a prendere coscienza della grandezza dell’uomo agli occhi di Dio e ad operare perché questo progetto di amore si realizzi». Al termine della Messa mons. Boccardo è salito sulla loggia centrale della Cattedrale, come da antica tradizione, per benedire la Città con la Santissima Icone. La liturgia è stata animata dalla Cappella Musicale del Duomo, diretta dal maestro Francesco Corrias, con all’organo il maestro Paolo Sebastiani. Il servizio all’altare è stato curato dai seminaristi e dai ministranti, coordinati dal cerimoniere arcivescovile don Edoardo Rossi. Le istituzioni erano rappresentate, sia alla processione che al pontificale, dal vice sindaco Maria Elena Bececco.Assunta 2017_Arcivescovo incensa Icone Assunta 2017_coreografia al termine dell'ingresso della processione in Duomo

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