• Letto 4279
  • La missiva del tennista spoletino indirizzata al Ministro Spadafora, al presidente del CONI Malagò , al presidente FIT Binaghi e al presidente di FIT Umbria Carraresi

    Riceviamo e pubblichiamo integralmente:

    Lettera Aperta
    Alla cortese attenzione di:

    MINISTRO DELLO SPORT VINCENZO SPADAFORA
    PRESIDENTE DEL CONI GIOVANNI MALAGÒ
    PRESIDENTE DELLA FIT ANGELO BINAGHI
    PRESIDENTE FIT UMBRIA ROBERTO CARRARESI
    REDAZIONI DEGLI ORGANI DI INFORMAZIONE SPORTIVA
    Cari amici,
    In un momento così critico e delicato non ho la pretesa di decidere cosa sia “strettamente necessario”, ma parto da un presupposto: Per me il
    tennis rappresenta una grande passione e dedico, da sempre, a questa affascinante disciplina sportiva diverse ore della mia vita.
    Sono un tennista agonista di 50 anni del Tennis Club 2 Valli di Spoleto  (Umbria), classifica 3.5, nella stagione 2019 ha preso parte a 27 tornei Fit, disputando 54 partite. Il mio motto è: “Questa non si prende”.

    È chiaro che come tutti gli altri amici tennisti sono fermo da oltre un mese ma attendo con trepidazione di poter tornare a giocare e solo il buonsenso mi ha spinto a scrivere queste righe:
    Ebbene, in questi giorni è scattata la corsa verso la “ripartenza” e mentre il Governo studia su come attivare la cosiddetta “fase 2”, dai giornali emergono una serie di ipotesi più o meno veritiere.

    Per quanto riguarda l’attività sportiva che qualcuno potrebbe anche inserire nella categoria dell’effimero, i riflettori sono giustamente puntati sul calcio, che in base ai dati Coni 2017 conta oltre un milione di praticanti, ma nessuno parla del tennis che, sempre secondo i dati del Coni del 2017, è il secondo sport italiano con oltre 370mila atleti.
    Solo gli agonisti censiti dalla Fit nelle classifiche 2020 sono oltre 90mila tra uomini e donne, ma il Presidente della Federazione Angelo Binaghi in questo momento è concentrato sugli Internazionali di Roma e sull’attività dei tennisti Atp e delle tenniste Wta.

    Leggo che le squadre di calcio potrebbero riprendere gli allenamenti nel mese di maggio, ma nello stesso tempo leggo anche a malincuore che i
    circoli tennis invece potrebbero riaprire tra giugno e luglio come le palestre e le piscine. E allora, senza prendere in considerazione le questioni legate all’economia (non di certo trascurabili), nascono
    diversi interrogativi: L’obiettivo è veramente tutelare la salute delle persone? Le istituzioni hanno il dovere di diffondere ed agevolare quanto più possibile (nei limiti di sicurezza) la pratica sportiva?
    Quanto vale il diritto di giocare a tennis rispetto ai diritti tv del calcio?  Chi decide prende in considerazione le modalità di contagio del Covid19?
    A tranquillizzare gli stessi tennisti sul “basso rischio di contagio del tennis” era stata la Fit lo scorso 15 marzo con una intervista al professor Roberto Cauda, direttore del dipartimento malattie infettive e coordinatore dell’emergenza Covid-19 del Policlinico Agostino Gemelli di Roma. Ebbene, ad oltre un mese dall’inizio dell’emergenza in Italia
    tutti ormai abbiamo in linea di massima compreso che il rischio contagio è superiore per sport di squadra rispetto a quelli individuali e il tennis è forse lo sport meno pericoloso. È altrettanto evidente però che i circoli saranno comunque costretti a rispettare le misure di sicurezza per evitare il contagio, ma per ovviare a questa problematica e ridurre al minimo il rischio potrebbero addirittura pensare di chiudere momentaneamente spogliatoi, palestre, bar o ristoranti.
    Non credo di essere l’unico ad aver preso in esame questi aspetti, quindi mi ergo a portavoce di tanti amici tennisti come me e pur sapendo che per tornare a disputare i tornei Fit dovrò ancora attendere con pazienza, invito sia il Ministro dello Sport Vincenzo Spadafora ,sia il Presidente Fit Angelo Binaghi a valutare con attenzione almeno la possibilità di restituirci il sacrosanto diritto di praticare il nostro sport preferito già dal 3 maggio, quando forse anche i ciclisti potranno tornare a pedalare ed i podisti potranno tornare a correre ad oltre 200 metri da casa.
    Saluto tutti sperando di poter tornare presto a dire:
    “Questa non si prende…”

    PROFESSOR LUCA FILIPPONI

    Immagine da internet 

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    Commentiultimi pubblicati

    Carlo Alberto Bussoni 2024-07-23 16:38:22
    Sottoscrivo in pieno (e chi non lo farebbe?). E a proposito di "bitume mal posato, con possibilità di cadute per.....
    Carlo neri 2024-07-06 09:48:20
    La trave nel....l'occhio altrui è sempre una pagliuzza.
    Aurelio Fabiani 2024-07-04 18:04:00
    Chiunque incontri la Tesei e non rivendichi la riapertura immediata di tutti i reparti del San Matteo chiusi nel 2020,.....
    Carlo neri 2024-06-30 17:36:48
    Bocci senza lo sponsor Comune di Spoleto/PD farebbe la fame.
    Carlo Neri 2024-04-23 07:23:14
    Liberazione da cosa? da chi? dallo "straniero" per cui è stato combattuto il Risorgimento e la prima guerra mondiale? In.....