Esiste invece un attacco malavitoso alla filiera dei rifiuti
Lo ha detto il noto scienziato-ambientalista a Spoleto, giovedì 30 giugno al Cantiere Oberdan alla presentazione del suo docufilm “Per amore di Campania”: l’emergenza rifiuti non esiste oggi in Umbria come non esisteva nel 2008 in Campania.
Parlare di emergenza rifiuti fa comodo a quanti perseguono strategie affaristiche sui rifiuti. In realtà la strada è tracciata chiaramente da anni: si tratta solo di attuare i modelli di raccolta differenziata domiciliare che ben si conoscono e che garantiscono, non dopo anni, ma in poche settimane, il raggiungimento del 70 % di raccolta differenziata di qualità.
Il rimanente 30 % – ha proseguito Ganapini, dal novembre 2014 direttore generale di Arpa Umbria – viene ridotto di quasi la metà grazie ai trattamenti in impianti come quello di Casone.
“Chi parla di emergenza rifiuti – ha aggiunto – mente sapendo di mentire.”
Piuttosto, occorre che si ponga grande attenzione agli oltre 100 attacchi malavitosi portati negli ultimi tempi alle aziende che fanno parte della filiera dei rifiuti: alcuni di questi anche in Umbria; l’ultimo in ordine di tempo a Ponte San Giovanni nei giorni scorsi. Sono state proprio le associazioni a lanciare l’allarme con l’hashtag #guerradeirifiuti per segnalare come il malaffare cerchi di sabotarne la corretta gestione per continuare a lucrare sui rifiuti. .
E nella sua esperienza in Campania nel 2008-2010,(di cui parla nel video “Per amore di Campania”) quando era assessore tecnico all’ambiente nella Giunta regionale di Bassolino, di fronte a discariche pronte e vuote ma inutilizzate per far favori alla camorra, di bugie di questo tipo Ganapini ne ha sentite tante.
Come la favola, che gira anche in Umbria, secondo la quale per fare la differenziata porta a porta ci vogliano tanti soldi.
“Chi lo afferma deve portarci ad esaminare i bilanci e i modelli organizzativi – dice Ganapini – e li metteremo a confronto con quelli di aziende virtuose come Mantova Ambiente o Contarina. Non ci sono più scuse. “
Cittadinanzattiva, con il segretario regionale Danilo Bellavita, e Legambiente, con la presidente Alessandra Paciotto, che hanno organizzato insieme l’incontro con il prof. Ganapini, hanno sottolineato come in queste settimane si stia giocando in Umbria una battaglia pesante.
In base alla Delibera della Giunta regionale n. 34/2016, infatti, tutti i Comuni umbri hanno l’ obbligo di raggiungere il 60% di differenziata entro il 31 dicembre 2016 (65 % entro il 2017 e 72 % entro il 2018) pena il commissariamento. Ce la faranno? Che tipo di azioni metterà in campo chi guadagna grazie all’attuale caotico modello di gestione? L’assessore all’ambiente del Comune di Spoleto Vincenza Campagnani sostiene che i Comuni non possono essere lasciati soli.
Nel frattempo inquietanti incendi distruggono depositi di materiali da raccolta differenziata o impianti di compostaggio. E alla balla dell’autocombustione ormai non crede proprio più nessuno.
Condivido pienamente,la lotta alla criminalità va incrementata ma parallelamente va vinta la pigrizia di molti ad una buona differenziata con premi (riduzione tasse mirata a virtuosi) e multe a trasgressori non elevate ma con incrementi a recidivi. Andrebbe poi fatta una legge che imponga a ditte di semplificare imballaggi ed indicate come differenziare oltre che una omogeneizzazione della raccolta su scala nazionale. Grazie dell’attenzione a chi leggera questo lungo commento!