Nota stampa del Partito Comunista
Riceviamo e pubblichiamo integralmente:
La polemica che da qualche giorno infuria sulla stampa locale e sulle piattaforme social in relazione all’esposto presentato da esponenti del Movimento 5 Stelle, in cui, in base a quanto pubblicato dai media locali, si chiede di “appurare se le emissioni prodotte dal cementificio “Cementir” di Spoleto siano dannose per l’ambiente e per la popolazione ed eventualmente adottare misure cautelari per i responsabili e il sequestro degli impianti” (TuttOggi.info, 01/02/2019) ha del surreale.
Non intendiamo entrare in una diatriba che ha già avuto ampia copertura sui media locali e che ha tutta l’aria di una zuffa tra fazioni che si contendono l’elettorato in fuga dai 5 Stelle. Quello che riteniamo vada sottolineato è che, fatta eccezione per la difesa d’ufficio da parte dei sindacati confederali, i lavoratori della Cementir sono i grandi assenti in questa vicenda, citati soltanto a margine di un dibattito che sembra vertere intorno a questioni che poco hanno a che vedere con la drammatica mancanza di prospettive che li attanaglia.
Che il Movimento 5 Stelle sia ormai una forza politica “di sistema” che ha tradito le aspettative di molti dei propri sostenitori è davanti agli occhi di tutti. Alleati delle forze più reazionarie del panorama politico italiano, sono allineati con le politiche antipopolari di chi li ha preceduti al governo, con misure quali il Decreto Dignità, che ha l’effetto di aumentare la precarietà che pretende di contrastare, e il Reddito di cittadinanza, che incatena chi ne usufruisce in una spirale di disoccupazione e lavori a basso salario, un sistema istituzionalizzato per favorire la competizione al ribasso sui salari e sui diritti dei lavoratori. È in questo quadro, nel contesto dell’inarrestabile crollo di consensi che sta subendo il Movimento 5 Stelle, che vanno inseriti episodi come quello del famigerato esposto Cementir: episodi da smascherare come spudorate mosse propagandistiche fatte sulla pelle dei lavoratori. Nello stesso contesto vanno inquadrate le scomposte reazioni del senatore Lucidi, che, dopo essersi sottratto al dibattito per giorni, trascina la discussione al livello del tifo da stadio, parlando a vanvera sui Social di situazioni industriali che il suo movimento avrebbe affrontato insieme ai lavoratori e lanciando accuse a casaccio, alzando così una cortina fumogena che serve soltanto a coprire la pochezza delle sue argomentazioni.
Come comunisti ribadiamo che, di fronte a una crisi industriale che morde drammaticamente tutti i settori produttivi cittadini, le forze che si definiscono di sinistra dovrebbero essere impegnate al fianco dei lavoratori delle aziende in crisi nelle loro lotte per la difesa del posto di lavoro, piuttosto che porre a personaggi che hanno perso ogni credibilità domande che non avranno risposta. Parimenti, invitiamo coloro che, illusi dalle istanze di cambiamento propugnate dal Movimento 5 Stelle, hanno abbandonato i propri posti di lotta, delusi dal tradimento dei partiti della sinistra istituzionale (dal PD a Sel a LeU) a rompere gli indugi e a partecipare alla ricostruzione di una vera alternativa. Tale alternativa non può passare per le vie istituzionali finora riproposte ed abusate: europeismo, atlantismo, corporativismo, ma per la costruzione di una organizzazione in grado di sostenere nel concreto le lotte dei lavoratori.
Come sempre, ci impegniamo ad appoggiare i lavoratori in tutte le iniziative di lotta che vorranno intraprendere. Il futuro si può ancora cambiare. Solo la lotta paga!
Partito Comunista – Spoleto
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