Ieri il presidio dell’Unione Sindacale di Base davanti alla palazzina Micheli
Lo sciopero generale dell’Unione Sindacale di Base – scrive in una nota Ettore Magrini – su sanità, scuola e trasporti pubblici, indetto per ier 25 novembre, si è incentrato a Spoleto sull’obiettivo di rilanciare la lotta per l’immediato ripristino di tutte le attività dell’ospedale cittadino, oggi cancellate dalla decisione del governo regionale a guida Lega che lo ha trasformato in ospedale Covid.
Una significativa presenza popolare – prosegue l’esponente dell’USB – e gli interventi delle associazioni che si sono battute con più coerenza per la salvaguardia integrale di tutti i servizi preesistenti, hanno fatto del presidio di oggi presso il San Matteo, il punto di partenza della mobilitazione di quella parte della città che non intende affatto mollare e accettare lo stato di fatto, in attesa che si materializzino “ le promesse” della governatrice della Lega,Tesei.
L’impegno è stato di continuare coordinando al meglio le forze e alzando il livello della lotta con iniziative che non potranno ignorare.
Le esperienze del passato – sottolinea Magrini – insegnano che se un popolo si ribella e fa quello che i governanti temono, si può vincere anche questa fondamentale battaglia.
Quello che accadde quasi venti anni fa con la centrale a biomasse di Santo Chiodo sta lì a dimostrarlo.
Ospedale, sanità pubblica ma non solo, nelle motivazioni dello sciopero USB. Scuola e Trasporto Pubblico Locale sono due altri snodi sociali per quella parte di popolazione povera o impoverita, che ha perso il lavoro o è costretta a lavori sempre più pesanti, con salari insufficienti o da fame in tempi di covid.
La lotta è una sola, – conclude la nota– vincere sull’ospedale e sulla sanità pubblica vuol dire fare più forte la lotta per garantire i servizi sociali fondamentali e i diritti dei lavoratori.
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