Umbria dimenticata incontra Francesco Boer che ci racconta i “mostri” dell’Umbria

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  • Martedì 21 gennaio l’autore presenta il suo libro a Terni

    di Alessio Cao

    (DMN) – Martedì 21 gennaio, presso il caffè letterario della biblioteca comunale di Terni, si terrà la presentazione del libro “Mostri! Il libro degli animali leggendari d’Italia!” alla quale interverranno gli autori Francesco Boer e Alessandro Russo.
    Questo bestiario fantastico è un viaggio nelle leggende, nel mito. E’ un percorso che attraverso la storia, la saggezza popolare e l’immaginazione conduce il lettore alla riscoperta degli animali fantastici che hanno popolato per secoli il folclore italiano. Viaggiando regione per regione, gli autori propongono una dettagliata descrizione dei mostri che hanno abitato le fantasie degli antichi e di cui si tramandava oralmente l’esistenza.
    Ovviamente anche l’Umbria, cuore verde d’Italia, con i suoi boschi, le sue montagne, le sue grotte, non poteva non entrare in questo libro. Troviamo ospiti delle nostre terre il famigerato Grifo dell’Umbria, corpo di leone, con becco e ali di un’aquila e il Thyrus di Terni, drago di palude coperto di scaglie e con possenti ali.
    Abbiamo conosciuto uno degli autori, Francesco Boer e gli abbiamo rivolto qualche domanda.

    Ciao Francesco, come nasce l’idea di un bestiario italiano?
    Il mostro è un ombra al tempo stesso oscura e affascinante, il vero protagonista di molte fiabe. Crediamo sia un’importante elemento del nostro patrimonio culturale: i racconti di mostri vivificano con l’immaginazione i territori in cui viviamo. Scrivere un bestiario nostrano è un modo per preservare la memoria popolare, e far rivivere anche al giorno d’oggi questi animali fantastici.

    Dove avete trovato tutte le informazioni per un lavoro così dettagliato?
    E’ stato un lungo ed affascinante lavoro di intreccio fra fonti: vecchie raccolte di leggende locali, fiabe, confronto con studiosi e associazioni. Una ricerca a volte ardua, ma ricca di incontri e soddisfazioni.

    Oltre il Grifo e Thyrus conosci altri “mostri” che si aggirano in Umbria?
    In questo libro ci siamo concentrati sugli animali selvatici, ma in tutta Italia c’è un’altra grande categoria di mostri, quelli antropomorfi. Anche nelle leggende dell’Umbria ce n’è una ricca rappresentanza, dai lupi mannari al Gnefro, una sorta di folletto che vive nei dintorni della Valnerina. Forse in futuro dedicheremo un altro volume a queste figure, per metà uomini e metà mostri.

    Questi mostri esistono solo negli anfratti nascosti delle nostre fantasie?
    Sono storie, ma non sono “soltanto” storie: i mostri vivono nella fantasia, e secondo me questa è un aspetto della vita altrettanto importante di quella che chiamiamo “realtà”. Non è da escludere che strani animali, o specie ancora sconosciute, siano davvero all’origine dei racconti di mostri. Ma si tratterebbe appunto di un’origine, la scintilla che ha fatto nascere la fiamma della storia. E la natura del mostro, appunto, è quella del racconto, della fascinazione, dell’incontro fra la memoria che narra e la curiosità che ricerca senza mai saziarsi.

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