Una villa fortificata in rovina domina silenziosa le vallate della zona
di Alessio Cao
(DMN) Spoleto – Il territorio spoletino è stato di fondamentale importanza in tutto il medioevo. In questo periodo storico di forte instabilità e scontri tra città, divenne vitale difendere gli abitati, sorvegliarne le zone circostanti e proteggere le vie di comunicazione.
Questo processo portò alla fortificazione di molte ville e agglomerati urbani.
Tra questi troviamo appunto il castello di Poggiolo, nei pressi di Terraia, trasformato in baluardo difensivo nel 1300.
Costruito in posizione dominante su una piccola altura e collocato tra Trevi e Spoleto, consentiva un’ampia visuale sulle campagne circostanti ed era in comunicazione visiva con altre torri difensive del territorio.
Sono rimaste poche tracce storiche della vita nel castello. Da documenti ecclesiastici, risulta essere stato abitato oltre il 1600. Due chiese animavano la comunità pastorale della zona, una all’interno delle mura, che risulta essere distrutta già alla metà del 1600 e una all’esterno, di cui non rimane più traccia.
Oggi il castello di Poggiolo si presenta al visitatore completamente in rovina. Le mura perimetrali sono dirute ed avvolte in gran parte dalla vegetazione. Rimangono visibili alcune feritoie in un torrione, parte delle nicchie di appoggio delle travi dei solai e i resti di un probabile canale di scolo delle acque piovane.
Nonostante le condizioni della roccaforte siano estremamente precarie, la visita si rivela piacevole ed interessante. La vista sulla vallata, sui campi e sugli oliveti di cui si può godere da qui è spettacolare. Il silenzio ed i fievoli suoni della campagna cullano il turista della “storia dimenticata” avvicinandolo a tempi e ritmi lenti, dolci, ai quali non siamo più avvezzi.
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