L’ antico borgo fortificato con funzione difensiva conserva intatto il fascino del medioevo e della storia rurale delle nostre montagne – foto
di Alessio Cao
(DMN) Ferentillo – Il Castello di Gabbio trae il suo nome dal termine celtico di Agobio, luogo d’incontro. Questa roccaforte, posizionata su un’altura nei pressi di Ferentillo, ha ricoperto un ruolo importante dal 1000 al 1300 circa, luogo di passaggio e di sosta, collocato sulla via di Spoleto a protezione dei viandanti e dei commerci.
Con la sua posizione elevata e dominante sulla valle, il castello di Gabbio ha svolto una funzione difensiva di primaria importanza per la zona e per la vicina abbazia di San Pietro in Valle. Tracce di questo passato le troviamo nelle mura fortificate e nelle torri, dotate di feritoie e caditoie, nella porta principale del castello e nel vicino torrione di avvistamento a pianta pentagonale, costruito per il controllo dei sentieri a valle.
All’interno del borgo, camminando per le sue vie strette ed anguste, troviamo i resti in pietra delle abitazioni, alcune ben conservate, il forno e la chiesa di San Vincenzo Martire, protettore del borgo, recentemente restaurata e luogo di celebrazione della festa del Santo a Gennaio di ogni anno, come da tradizione secolare.
Gabbio si è completamente svuotata nel secolo scorso, i sui circa trenta abitanti del 1950 sono drasticamente diminuiti nel tempo fino a svuotare il paese che porta ancora impressi i segni della vita rurale di un tempo che lo animavano, come le antiche vasche per la pigiatura dell’uva, presenti e visibili nei fondi di alcune abitazioni.
Questa frazione, una delle più antiche del Comune di Ferentillo, conserva intatto il suo fascino medievale. Particolare curioso, passeggiando per le sue vie, oltre ai resti delle case e delle mura, si possono ammirare dei piccoli presepi, collocati nelle nicchie e negli anfratti delle costruzioni, simbolo della religiosità e della devozione che ancora oggi permea questi luoghi fuori dal tempo.
Lascia un commento