Una passeggiata tra i resti di una delle ville fortificate più antiche dello spoletino
di Alessio Cao
(DMN) Spoleto – Percorrendo appena una decina di chilometri da Spoleto verso San Giacomo, incontriamo sulla destra un bivio che ci porta a un piccolo borgo fortificato, uno dei più antichi dello spoletino, abitato fin dall’epoca di Roma antica, Bazzano.
Il primo nucleo abitativo della zona sembra risalire all’antica Roma, anche nelle origini stesse del toponimo del paese che potrebbe risalire al nome Battius, della gens Badia. Nel tempo, con la caduta dell’impero romano, la zona a valle del paese fu abbandonata per motivi di sicurezza, come anche parte degli insediamenti posti lungo l’antica via della Spina e le persone si spostarono in altura, per meglio difendere gli abitati, nacque così il castello di Bazzano. Nel medioevo il borgo fu abbastanza fiorente, anche se le fonti storiche sono scarse, tanto che a metà del 1200 contava circa 144 fuochi. Un consistente numero di famiglie viveva e lavorava in questa parte dell’Umbria.
Nel 1400 il castello si unì ad altri borghi nella rivolta contro Spoleto, dalla quale uscì sconfitto. Seguì l’ordine di distruzione delle sue mura da parte del Cardinal Vitelleschi nel 1440, ordine che probabilmente non fu eseguito, gran parte delle mura del castello è, infatti, ancora visibile.
Passeggiando tra i rovi e le rovine è possibile ammirare i resti di questo antico fortilizio. Stupende le sue numerose stanze, i locali di lavoro, la torre di guardia e alcuni stralci di affreschi che affiorano ancora nelle pareti delle stanze, ormai segnate dal tempo e dalle intemperie. La dimensione della fortezza è notevole, anche se diruta, segno della sua importanza nel passato.
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