Una roccaforte distrutta, una cascata e il messaggio di speranza di San Francesco – foto
di Alessio Cao
(DMN) Preci – Arroccato su una montagna a 617 metri sul livello del mare, nei pressi del comune di Preci, sorgeva il castello di Belforte. Questa rocca aveva un’importante funzione difensiva del borgo sottostante e della Valle del Nera. Al suo interno,protette dalla cinta muraria, le abitazioni, le stalle e la chiesa di San Cristoforo, piccola cappella rurale con all’interno due altari e una fonte battesimale, affiancata da una sacrestia.
Il castello si presenta oggi agli occhi del visitatore quasi completamente distrutto, la sua struttura originaria resta visibile e ben individuabile in diversi punti, ma gli eventi sismici del 1997, il tempo e la natura hanno contribuito attivamente a trasformare questa roccaforte difensiva in un cumulo di macerie.
Sul versante opposto della montagna troviamo il lebbrosario medievale di San Lazzaro in Valloncello, ristrutturato, la cui fondazione viene attribuita, secondo la tradizione, a San Francesco di Assisi che indicando qui il luogo di costruzione di una casa di accoglienza per gli ammalati infetti da questa terribile epidemia, volle dare speranza e coraggio ai più bisognosi.
Risalendo il fiume a partire dal lebbrosario si può raggiungere con una breve passeggiata nei boschi la cascata detta in gergo locale “ de lu cugnuntu”.
Un piccolo ma affascinante salto delle acque che dalla parte superiore del torrente ricade negli anfratti di roccia sottostanti.
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