Umbria dimenticata: abitati sommersi e castelli infestati alla diga di Arezzo

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  • Viaggio sulle sponde del lago di Firenzuola, tra natura, arte, storia e leggenda – Ampia galleria fotografica

    di Alessio Cao

    (DMN)  –  Ci sono luoghi che spesso nascondono storie poco conosciute, sepolte nei meandri del tempo che passa, narrazioni che si intrecciano, tra ricordi e leggende, ammantando con un velo di mistero le bellezze naturalistiche del nostro territorio.

    Questo è il caso della diga di Arezzo, o lago di Firenzuola, un bacino lacustre artificiale creato verso la metà degli anni 60 del secolo scorso, come sbarramento del torrente Marroggia.

    Incastonato come un gioiello tra le verdi colline e una fitta vegetazione di querce miste a frassini, carpini, aceri e oliveti, si estende per circa 25 ettari, divisi tra le provincie di Perugia e di Terni, a 350 metri sul livello del mare.

    Questa lago è il posto ideale per gli amanti della natura. Offre numerose possibilità di relax, tra i sentieri escursionistici che lo circondano, eccezionali per il trekking sia a piedi che a cavallo, le passeggiate in mountain bike, o la pratica della pesca, con una fauna ittica ricca e variegata, dalle carpe ai persici reali, dai cavedani ai lucci ai black bass.

    Le sue acque però nascondono anche particolari poco conosciuti, tramandati in forma orale e quindi a volte distorti o persi nel tempo.

    Pochi sanno che ci sono ben due edifici immersi nel lago, che si scoprono solo quando il livello delle acque scende vertiginosamente.

    Il principale è sicuramente il Mercato delle Pulci, un antico edificio ormai sommerso che sorgeva nei pressi del muraglione della diga, un bazar che forniva di vari articoli gli abitanti della zona.

    Questo luogo era raggiungibile dalle tre strade che circondavano il lago. Uno di questi sentieri partiva da Messenano, uno da Firenzuola e uno da Cisterna, i tre abitati medievali più vicini all’attuale lago.

    Da questo punto partiva un percorso, noto come strada della transumanza, che collegava queste zone con Fogliano e Macerino ed è proprio nei pressi di questo sentiero che sorgeva il castello noto come il Palazzaccio.

    La fortezza, raggiungibile dalla parte di Arezzo della diga, è ormai distrutta, immersa in una fitta vegetazione.

    Questa condizione non impedisce però al visitatore di godere della vista della sua imponente torre, delle mura e di parte degli affreschi, molto ben conservati.

    In origine si dice che il maniero fosse composto da ben settanta vani, con celle sotterranee e ampie cantine.

    La leggenda vuole tra i principali avventori del castello la bellissima Lucrezia Borgia, governatrice di Spoleto, nota alle cronache come donna dai costumi aperti e con molti amanti. Si narra che gli sventurati fossero condotti per le notti brave in questa abitazione appartata per poi essere uccisi e sepolti nel pozzo del castello, lontano da occhi indiscreti.

    Questa macabra leggenda alimenta la voce di strane presenze notturne nei ruderi del Palazzaccio.

    Ringraziamo per la guida attraverso i sentieri del lago e per le indicazioni fornite l’esperto della zona Nazzareno Laurenti, baluardo delle bellezze del luogo e del paese di Firenzuola.

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