Promosso dal Usl Umbria 2, Comune di Spoleto e Associazioni
Dopo la lunga fase di emergenza pandemica torna finalmente a Spoleto, in piazza Garibaldi, l’evento “Bikers for Oncology”
L’iniziativa benefica, nell’ambito dei progetti relativi alla “umanizzazione delle cure” nel paziente oncoematologico, ha visto il suo esordio il 26 maggio 2019 e ha riscosso un ampio gradimento nonostante le pessime condizioni metereologiche.
Domenica prossima, 29 maggio, alle ore 10, una cinquantina di motociclisti saranno in piazza Garibaldi per condividere con i pazienti oncoematologici e con i loro cari una giornata un po’ fuori dagli schemi.
L’intento è di regalare loro un momento di giocosa condivisione di ideali di libertà e voglia di vivere, di stimolare emozioni e motivazioni per affrontare e superare gli ostacoli della malattia.
L’evento, a carattere ludico/benefico, promosso con il patrocinio dell’Azienda Usl Umbria 2 e del Comune di Spoleto, è organizzato in collaborazione con numerose associazioni di volontariato: Aucc, Gillo, Spoleto nel cuore, Aglaia, Gruppo di Volontariato Vincenziano, Stella d’Italia e prevede una raccolta fondi il cui ricavato sarà interamente devoluto per il potenziamento del servizio di psiconcologia del Day Hospital di Oncoematologia dell’ospedale “San Matteo degli Infermi”.
Alle ore 10 circa è previsto l’arrivo, in piazza Garibaldi, dei bikers in sella alle loro meravigliose moto: le Harley-Davidson saranno esposte in piazza per tutta la durata dell’evento.
Chi lo desidera potrà prenotare un piccolo giro in moto per le strade del comune, su percorsi predefiniti e concordati con le istituzioni, e, alle ore 13, pranzare con i bikers.
Sarà possibile effettuare una donazione in cambio di simpatici gadget tra cui le magliette dei “Bikers for Oncology”.
“Bikers for Oncology” nasce da un’intuizione della dr.ssa Maura Betti, medico oncologo dell’ospedale di Spoleto che, forte di una esperienza personale, ha voluto che i suoi pazienti apprezzassero l’energia e la vitalità che può scaturire dal rombo di una moto.
“La mototerapia – spiega la dottoressa Betti – è una modalità di intervento relativamente recente e per lo più rivolta a bambini o giovani affetti da disabilità o gravi patologie, spesso anche ospedalizzati. Abbiamo deciso di estendere questa esperienza a tutte le persone, pazienti e non, affinché possano godere dei benefici di questa attività”.
“Trascorrere una giornata a contatto con un mondo diverso da quello consueto, provare l’emozione di salire in sella a una moto, vivere l’energia e l’adrenalina di un giro in moto – conclude l’oncologa dell’Azienda Usl Umbria 2 – attiva stimoli e sollecitazioni positive per l’individuo che può sperimentare nuove potenzialità, acquisire consapevolezza emotiva, capacità di autocontrollo e relazionali, ridurre la sensazione di smarrimento e paura e ripartire nel quotidiano con una marcia in più”.
Questa proposta “futurista” della mototerapia la trovo alquanto singolare anche per il fatto che, pur essendo, le moto, dei mezzi che hanno un loro “fascino”, sono altamente inquinanti sia da un punto di vista di emissioni dannose per l’ambiente, come tutti i motori a scoppio del resto, che da quello dell`inquinamento acustico a causa dei decibel prodotti . Che dire, trovo contraddittoria l’iniziativa specialmente per le finalità proposte anche se a scopo benefico perché ben sappiamo che ci sono numerosi studi che mostrano un legame significativo tra inquinamento atmosferico e aumento di tumori.
A tutta birra da Monteluco in sella ad una bici, una galoppata a Piazza d’armi in sella ad un cavallo, una discesa mozzafiato per le vie del centro storico guidando un vaporetto forse producono lo stesso livello di adrenalina di quella provocata cavalcando una Hearley-Davidson ma senza inquinare però. Con buona pace di Marinetti e Vanni Oddera