Presente in sala anche Ruggero Savinio, figlio del compositore.
Applausi per la regia di Daniele Lombardi, scenografo, costumista ed esecutore
Spoleto – Un pubblico attento ha accolto con curiosità lo spettacolo di anteprima della 70ma Stagione Lirica Sperimentale, Orfeo Mon Ami. Il Complesso Monumentale di San Nicolò ha rivissuto a pieno lo spirito del Novecento musicale italiano con due concerti in contemporanea nella Sala Superiore e nella Sala Inferiore del Complesso, che hanno previsto l’esecuzione di alcuni brani per canto e pianoforte dei compositori della così detta “Generazione dell’Ottanta”, Savinio, Respighi, Casella, Malipiero, Pizzetti. Ad interpretare i brani, le voci dei cantanti del Corso di Avviamento al Debutto del Teatro Lirico Sperimentale “A. Belli”, Maria Bagalà soprano, Nadina Calistru soprano, Sabrina Cortese soprano, Sara Intagliata soprano, Giulia Mazzola soprano, Chiara Mogini soprano, Beatrice Mezzanotte mezzosoprano, Annapaola Pinna mezzosoprano, accompagnate al pianoforte da Enrico Cicconofri e Luca Spinosa. Il brano di Gian Francesco Malipiero “Sonatina” è stato eseguito al violoncello da Matteo Maria Zurletti e al pianoforte da Luca Spinosa. Il Maestro Daniele Lombardi si è esibito con una interpretazione impeccabile nella Sala Inferiore eseguendo la suite de Les Chants de la Mi-mort di Alberto Savinio e Risonanze di Gian Francesco Malipiero.
Dopo la prima parte, il pubblico è stato invitato ad assistere ad Orfeo Vedovo, opera dello scrittore, pittore e musicista Alberto Savinio, alla presenza del figlio Ruggero Savinio, apprezzato pittore, il quale ha anche concesso un’immagine di una sua opera, “Volo della colomba”, quale poster celebrativo della 70ma Stagione Lirica Sperimentale. Dopo la prima rappresentazione di Orfeo Vedovo a Roma nel 1950, l’opera è stata ripresa in forma scenica nella versione per canto e pianoforte di Mario Panunzi come terza parte del programma di Eine Kleine Klostermusik 2016. Il mito classico di Orfeo questa volta è stato declinato in modo surreale, metafisico quasi magico dal compositore nato ad Atene nel 1891. Un Orfeo novecentesco riletto in chiave moderna dallo stesso autore, in cui più che altrove si manifesta la sua anima attraverso continui rimandi tra passato, presente e futuro.
Ad interpretare il ruolo di Orfeo, il baritono Salvatore Grigoli insieme ai cantanti vincitori dei Concorsi “Comunità Europea” per giovani cantanti lirici 2015-2016, Federica Livi nei panni di Euridice, Amedeo Di Furia che interpreta Maurizio e Alessandro Abis nel ruolo dell’Agente. Al pianoforte Luca Spinosa.
L’esecuzione a Spoleto è stata resa possibile grazie agli Eredi Savinio che hanno concesso l’autorizzazione e grazie alla collaborazione del Gabinetto Vieusseux di Firenze che conserva l’archivio Savinio.
Il folto pubblico delle due serate (presenti anche vari stranieri) ha accolto con ripetuti applausi tutti gli interpreti e in modo particolare Daniele Lombardi, deus ex machina dello spettacolo.
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